Con le trattative del “Formato Normandia” per giungere alla pace nel Donbass ucraino ormai congelate da alcune settimane, sono ripresi ieri gli scontri tra le truppe dell’esercito ucraino e quelle della Repubblica popolare di Lugansk. Le autorità della Repubblica autoproclamata hanno denunciato danni agli edifici residenziali nella città di Kirovsk a seguito di pesantissimi bombardamenti da parte delle forze armate ucraine. Secondo le “milizie popolari” ci sarebbe stato un vero e proprio tentativo di sfondamento del fronte.

Gli scontri hanno provocato morti e feriti in entrambi gli eserciti, è la violazione più grave della tregua dal 2018. L’accusa è rigettata però dalla parte ucraina la quale invece punta il dito contro gli insorti accusandoli di aver attaccato la 93a brigata di stanza della zona che avrebbe reagito al fuoco nemico con tiri di artiglieria.

Il presidente ucraino Zelensky ha annunciato la convocazione del Consiglio di sicurezza e di difesa nazionale «in relazione all’aggravarsi della situazione nel Donbass». In un comunicato emesso in serata anche la Ue si è detta «molto allarmata per le notizie di escalation militare nel distretto di Zolotoy».