Ci vorrebbe un Ringo Starr per ognuno di noi, almeno per tutta la carica positiva che trasmette. E anche nel nuovo album – il ventesimo da solista nella carriera dell’ex Beatle – non si smentisce, anzi: What’s my Name è un concentrato di suoni carichi e positivi. La vitalità e dunque il ritmo, sono alla base della raccolta che al primo impatto ricalca le sonorità tipiche dei quattro di Liverpool, ma in realtà nasconde una ricerca di suoni non scontata. Basta prendere in esame un pezzo all’apparenza spensierato come Thank God for Music per scoprire dentro un mondo di suoni ricercati. Nel disco Ringo torna a suonare con Paul McCartney per una cover di Grow Old with me, brano firmato da John Lennon: non c’è bisogno di aggiungere altro.