Tra il 2008 e il 2013 più di 3 milioni di euro di spese pazze con i fondi pubblici ai partiti in regione Lombardia: regali di natale, nozze per la figlia (il leghista Galli), settimane bianche, alberghi e cene a base di aragosta.

Il  gup di Milano Fabrizio D’Arcangelo ha rinviato a giudizio  con l’accusa di peculato (e per alcuni anche truffa) ben 56 tra ex consiglieri e consiglieri regionali tra cui «il Trota» Renzo Bossi (contestati 15.700 euro) e Nicole Minetti (contestati 19.500 euro). Condannato con rito abbreviato a due anni di reclusione  Carlo Spreafico (Pd) – si fece rimborsare perfino una piadina con la Nutella -,  Alberto Bonetti Baroggi (Pdl, che ha restituito alla Corte dei Conti circa 50 mila euro spesi in ristoranti) e a un anno e mezzo  Angelo Costanzo (Pd).

Escono dalla vicenda invece per errori procedurali della Procura Guido Galperti, ex capogruppo e attuale deputato del Pd, l’ex consigliere Carlo Porcari e gli ex assessori Gianni Rossoni e Mario Scotti. Stralciata la posizione dell’ex assessore Francoli Nicoli Cristiani che ha chiesto di patteggiare una pena superiore ai due anni in continuazione con quella già patteggiata per la vicenda della discarica di Cappella Cantone, in provincia di Cremona. Il processo inizierà il prossimo 1 luglio presso la decima sezione penale del Tribunale milanese.

«Adesso le regole sono cambiate», si difende il presidente  Maroni, citando i controlli e la riduzione degli stanziamenti ai gruppi.