Come Comitato per la Democrazia Costituzionale abbiamo sempre auspicato una legge elettorale approvata da una larga maggioranza. Se si arriverà fino in fondo sarà un buon risultato. Abbiamo sempre auspicato un impianto nuovo che abbandonasse definitivamente il simil porcellum rappresentato dall’Italicum e anche questo va bene. Non possiamo tuttavia che dire con fermezza che non ci sta bene che il sistema tedesco venga cambiato togliendo la possibilità per l’elettore di dare due voti.

Inoltre, dobbiamo purtroppo registrare il fatto che ancora una volta non si vuole in alcun modo dare la possibilità di scegliere i candidati nelle liste di partito con le preferenze. È inaccettabile che dal 2006 si eleggano parlamentari decisi dai capi partito e ora si preveda di perpetuare questo scempio per almeno un’altra legislatura. L’Italia ha bisogno di ridare ruolo e credibilità al parlamento e una delle condizioni principali è che gli elettori decidano chi eleggere. Per questo, anche se l’accordo sembra largo, noi non saremo mai d’accordo con scelte che condanneranno anche il prossimo parlamento ad essere subalterno ai capi partito. È una questione di democrazia e appare chiaro che è in campo un tentativo di fare dimenticare il referendum del 4 dicembre. La nostra autonomia ci consente di dissentire, criticare, insistere per cambiare questa norma. I parlamentari debbono essere scelti dagli elettori e a loro debbono rispondere. Inoltre, continueremo nella battaglia per dare il diritto agli elettori di scegliere un candidato nell’uninominale senza trasferire in automatico il loro voto sul partito, proprio come avviene in Germania. Altrimenti non chiamatelo sistema tedesco. I sistemi istituzionali non sono un supermercato da cui si può prendere quello che si preferisce; esiste un equilibrio complessivo, violando il quale i risultati possono essere diversi dalle previsioni.

Come Comitato, auspichiamo che i cittadini vigilino sull’approvazione della nuova legge elettorale. Come si elegge la rappresentanza riguarda direttamente la vita delle persone. Se il parlamento li rappresenterà potrà affrontare i problemi in sintonia con il paese, altrimenti avremo tutti sorprese amare. Sia la legge elettorale che le eventuali elezioni anticipate debbono essere sotto i riflettori dell’opinione pubblica, come una sorta di secondo tempo del referendum, anche per evitare che qualcuno si rimangi il risultato del 4 dicembre. L’occasione è adesso, nel corso della prima Settimana della Costituzione: una settimana di eventi per diffondere la conoscenza della Costituzione e per dare la sveglia a chi ha una evidente repulsione a fare leggi elettorali che rispettino la sovranità e la volontà delle cittadine e dei cittadini.

Le iniziative:

Udine: banchetti informativi sulla legge elettorale – oggi pomeriggio in gall. Bardelli; 10 mattina in v.le Vat; 24 pomeriggio gall. Bardelli.

Padova: lunedì 5, ore 20,45, dibattito con T. Montanari – Sala L. Paladin, Palazzo Moroni, via VIII Febbraio 6.

Concorezzo: oggi, ore 10, laboratori per bambini, musica e dibattito con F. Besostri – Cortile della Corte Nuova.

Parma: domani 4, ore 15, teatro per bambini, musica, merende, prodotti agricoli a km0; alle ore 18 dibattito con M. Sentimenti – Casa Cantoniera, via Mantova 24.

Milano: mercoledì 7, ore 17, incontro con G. Galli, D. Comero, A. Agosta, A. Giannuli, F. Besostri.

Altre info su: www.referendumcostituzionale.info e facebook @referendumiovotono e su www.listacivicaitaliana.org.