Il terremoto Flynn ha fatto passare in secondo piano il voto definitivo del Senato sulla riforma fiscale. Non essendo riuscito a far praticamente nulla finora Trump deve almeno chiudere questa partita fiscale. Tuttavia se la riforma dovesse passare non favorirebbe la base di Trump, ma le corporazioni.

Gli sgravi per i redditi medio-bassi saranno minimi e destinati a sparire, in quanto i tagli delle aliquote individuali e familiari scadranno nel 2025. Saranno invece permanenti gli sgravi per le società usate dalle fasce di reddito alte, oltre all’eliminazione dell’imposta di successione anche sui patrimoni più ingenti.

Oltre a ciò abolendo l’obbligatorietà dell’assicurazione sanitaria Medicaid, la riforma comprometterebbe molto la vita dell’Affordable Care Act e, per sua natura stessa, in soli 20 anni la riforma potrebbe far lievitare il debito pubblico di un triliardo di dollari.