Cade un’altra testa in seguito all’inchiesta di Fanpage su rifiuti, politica e presunte mazzette. Dopo Lorenzo Di Domenico, consigliere delegato di Sma, la società che si occupa di ambiente, e dopo Roberto De Luca, figlio del governatore della Campania Vincenzo, ieri a dare le dimissioni è stato il presidente del cda della Sma Biagio Iacolare. Nella terza puntata dell’inchiesta lo si vede mentre parla con l’ex boss dei rifiuti Nunzio Perrella, con il quale discute l’assegnazione di un appalto. Per i suo avvocato, Iacolare «ha incontrato in un’unica occasione una persona a lui presentata come un imprenditore, in grado di offrire condizioni economiche più vantaggiose per lo smaltimento dei fanghi. Non ha né chiesto né accettato denaro». da parte sua, invece, Vincenzo De Luca ha annunciato querela nei confronti di Luigi Di Maio, che a sua volta attacca: «Tangentopoli non è mai finita». Leu e 5S chiedono invece le dimissioni del governatore.

Lasciate le ecoballe e lo studio di Roberto De Luca (le cui dimissioni da assessore del comune di Salerno sono state protocollate ieri) nella terza puntata dell’inchiesta si torna ai fanghi dei depuratori campani. Per smaltirli l’ex boss dei rifiuti Nunzio Perrella, l’agente provocatore di Fanpage, deve tornare ad agganciare la Sma, la società in house della regione Campania. Nella prima puntata il canale per arrivare all’appalto in cambio di tangenti era stato il consigliere delegato di Sma, Lorenzo Di Domenico, e Agostino Chiatto, entrambi legati al consigliere regionale di FdI, Luciano Passariello.

Alla Sma però c’è una gestione bipartisan così presidente del cda è Biagio Iacolare: ex consigliere regionale dell’Udc, fu protagonista del patto di Marano che portò Ciriaco De Mita ad appoggiare Vincenzo De Luca nella corsa a governatore nel 2015, contro l’uscente Stefano Caldoro con cui l’Udc era stata in maggioranza per cinque anni. Nel 2014 Iacolare finì nell’inchiesta sul clan Polverino. Lo scorso marzo Iacolare ha avuto la nomina alla Sma. Nel video, in rete da ieri pomeriggio, Perrella incontra lui e il suo braccio destro, Mario Oliviero, ex presidente del consiglio comunale di Ercolano. Nella hall dell’Holiday Inn di Napoli, Perrella spiega a Iacolare e Oliviero: «I fanghi li portiamo all’estero, 95 euro a tonnellata fattura l’azienda, il restante vediamo come ce lo dobbiamo dividere». Iacolare illustra il sistema: «La struttura sta da questo lato qua, da noi. Io ho un rapporto diretto con il vicepresidente, che è l’assessore al ramo (Fulvio Bonavitacola, braccio destro del governatore De Luca ndr), gli devo spiegare cosa stiamo favorendo. Siamo espressione di un gruppo autonomo ma sono anche espressione di un governo, allora mi può dire ‘perché non me l’hai detto?’ Devo pensare anche all’azienda, non gonfiamo in maniera esagerata».Il passaggio successivo è con Oliviero che, rimasto da solo con Perrella, chiede soldi per le politiche: «A noi ci serve un contributo per la campagna elettorale». E Perrella: «Invece di pigliare mille voti a 50 euro, direttamente 50mila euro a lui e sto apposto». Il 18 gennaio nuovo incontro a due a piazza dei Martiri, Oliviero spiega all’ex boss, di cui conosce l’identità: «Biagio ha fatto le verifiche con il vicepresidente della regione e i dirigenti. Tutto apposto. Noi dobbiamo fare l’invito chiedendovi un’offerta direttamente. Contiamo di fare 6, 8 proroghe, cioè 18, 24 mesi. Nel frattempo ci prepariamo anche la gara. Voi ci dovete far sapere a chi dobbiamo fare l’invito, dobbiamo stabilire l’offerta che dovete fare voi e stiamo apposto». Sui prezzi: «È meglio – prosegue – che voi fate 195 (euro a tonnellata ndr). Poi è normale che ci sono eventuali variazioni in corso. Noi ve lo diamo a 220, 225, 230, però l’offerta sta a 195». Si tratta di un affare da circa 10milioni l’anno per smaltire illegalmente 6mila tonnellate di fanghi al mese.

Per la tangente, Oliviero chiarisce: «Una volta firmato il contratto pattuiamo come dobbiamo fare per le percentuali, il margine nostro. E poi 25 (mila euro ndr) a me prima che facciamo l’invito e 25 al momento della firma. Nunzio, noi una volta che abbiamo fatto l’invito vi dobbiamo affidare per forza il servizio». L’ex boss chiede delle percentuali: «Lo dobbiamo stabilire insieme, 50mila euro è una stronzata. È per acquisire fiducia tra i due gruppi. Davanti a te c’è seduta la Sma, non ci sono limiti. Abbiamo fatto i passi che dovevamo fare». Per i pagamenti solo 3 o 4 settimane di attesa: «Quella è un’urgenza. Siamo in emergenza. Ogni 3 o 4 settimane abbiamo l’emergenza. Poi facciamo in modo di come stornare il margine che abbiamo stabilito insieme. Semplice». Oliviero si vanta con Perrella: «Verrò candidato nel collegio di De Mita. Io e Biagio Iacolare siamo i delfini di Giuseppe e Ciriaco De Mita. Biagio lo ha messo lui là. Dove smaltite non ci interessa, 18 mesi, due anni guadagniamo una bella cosa di soldi. Però se ci prepariamo la gara è una cosa che poi dopo per parecchio tempo…». Saluti finali e appuntamento per la consegna della valigetta con i soldi. Lo scambio avviene il 9 febbraio ma dentro ci sono solo cartacce.