Il giudice Nicholas Garaufis del distretto federale di Brooklyn ha emesso un’ordinanza che obbliga il Dipartimento per la sicurezza interna a ripristinare il Daca, il programma di Obama per proteggere i «Dreamers», immigranti arrivati in Usa da minorenni al seguito di genitori illegali.

Garaufis ha ordinato di pubblicare un avviso per comunicare che gli Usa ricominciano ad accettare nuove domande e a garantire che il permesso di lavoro per i Dreamers sia di due anni. «Il Daca è qui per restare. I Dreamers sono qui per restare», ha twittato l’associazione dei legali che difendono i diritti civili, l’Aclu.

L’ordine di Garaufis segue un’altra sentenza emessa a novembre secondo la quale il segretario ad interim del DHS Chad Wolf non aveva l’autorità legale per chiudere il Daca ai nuovi richiedenti o per abbreviare il periodo di validità dei permessi di lavoro e le protezioni dall’espulsione che ricevono i beneficiari del programma.

Garaufis aveva stabilito che la nomina di Wolf violava l’Homeland Security Act del 2002; non avendo seguito adeguatamente le regole che governano la linea di successione per la leadership del dipartimento, non era quindi da ritenersi valida, e di conseguenza neanche i suoi provvedimenti.

Nel settembre 2017, l’amministrazione Trump aveva posto fine al Daca, sostenendo che il programma rappresentava un abuso ai danni dell’autorità esecutiva. La risoluzione era stata sospesa da diversi tribunali federali, e lo scorso giugno la Corte Suprema aveva infine stabilito che l’amministrazione aveva violato il diritto amministrativo federale nel tentativo di terminare il programma.

In questi 4 anni di presidenza i Dreamers sono stati spesso usati da Trump, sia come promessa elettorale e per fare appeal su la sua base, sia come merce di scambio con i Democratici, minacciando ricorsi legali se l’opposizione al Congresso non gli avesse dato il via libera per la costruzione del muro al confine col Messico. Ora serve che il Congresso approvi una legge che garantisca loro un percorso sicuro verso la cittadinanza.