«L’accordo tra socialdemocratici e popolari per un nuovo governo di grande coalizione è un fatto positivo per la Germania e per l’Europa» scrive Antonio Bassolino su Facebook. Stesso social, giudizio opposto: «Merkel e Schulz si rimettono insieme e dichiarano guerra a migranti e ai lavoratori e ai poveri di tutta Europa» scrive Pietro Rinaldi. I due sono protagonisti della resa dei conti delle diverse anime di Liberi e uguali a Napoli. A catalizzare lo scontro non è stata però la politica estera ma l’ipotesi che l’ex sindaco e poi ex governatore della Campania si possa presentare al Senato con LeU. Bassolino, dopo la partecipazione alle primarie per la scelta del candidato sindaco del Pd alle scorse comunali (finite con le monetine ai seggi e i ricorsi contro la vittoria di Valeria Valente), si è allontanato dai dem passando dall’aver votato Matteo Renzi alla segreteria del partito a non aver rinnovato la tessera nel 2016. Lo scorso settembre era stato protagonista della Festa del Lavoro di Mdp a Napoli ma allora flirtava anche con Campo progressista. Poi Giuliano Pisapia ha gettato la spugna e da allora è iniziata l’attesa per capire se sarebbe confluito in LeU.

Dentro la formazione capitanata da Piero Grasso ci sono molti dei sui fedelissimi, a cominciare dall’eurodeputato Massimo Paolucci, che a dicembre ha persino difeso la moglie di Bassolino, la deputata Pd Anna Maria Carloni, contro il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, sul tema trasporti. Ma dentro Liberi e uguali c’è anche Sinistra italiana che, pur avendo governato la città e la regione con Bassolino, ha una base che nel tempo ha preso le distanze dal decennio alla regione. E dentro LeU prova a trovare spazio anche una fetta del movimento arancione, nato proprio sui disastri del governo dem della città targato Rosa Russo Iervolino. Rinaldi è un consigliere comunale al secondo mandato, eletto nel gruppo Napoli in comune a Sinistra (che raccoglie esponenti di Rifondazione, Si e Mdp) e si colloca nell’area tra Si e Dema (il movimento che fa capo al sindaco). Martedì scorso c’è stata la riunione di LeU in città sulle candidature alle politiche e il nodo Bassolino è tornato centrale.

L’ex governatore venerdì ha detto: «Io sono pronto a dare una mano, ma voglio rispetto per la grande storia dalla quale vengo e anche per la mia storia istituzionale, soprattutto di sindaco, esperienza a cui sono più legato». Ieri però su Repubblica Rinaldi ha replicato: «La sinistra deve decidere se rappresentarsi come un dinosauro che cerca di sopravvivere alla propria era oppure guardare al futuro. Bisogna prendere atto che esperienze che provengono dal civismo militante non sono compatibili con il bassolinismo. C’è chi ha rappresentato la voglia di riscatto di questa città e c’è chi invece rappresenta la devastazione ambientale e anche un po’ la decadenza morale».

Arturo Scotto ha più volte invitato de Magistris a schierarsi con Leu, chiedendo però rispetto per Bassolino. Ieri è intervenuto Paolucci: «Le parole di Rinaldi sono offensive e politicamente inaccettabili. Non è con i processi sommari che si ricostruisce una casa comune della sinistra. A Bassolino riconfermo la nostra grande stima. Ci auguriamo di averlo protagonista». Il coordinatore regionale e quello provinciale di Si, Tonino Scala e Carlo Giordano, replicano: «Nessun veto se non il rispetto delle regole che Leu si è data. A ciò si aggiunge la necessità di una riflessione sul fallimento delle politiche che il centrosinistra ha adottato nel corso degli anni passati. Al tempo stesso appare riduttivo risolvere con la demonizzazione di qualche singolo ciò che, invece, è una questione che interroga il complesso della sinistra».

Intanto stamattina al cinema Modernissimo Potere al popolo! presenta i candidati di Napoli alle politiche, mentre giovedì prossimo a Roma, presso la sala stampa della Camera, si terrà la prima presentazione nazionale della lista.