Sanzione da 2,6 milioni di euro a Foodinho, la società controllata da Glovoapp23, una delle piattaforme digitali che operano in Italia nelcampo delle consegne di cibo a domicilio con i rider eterodiretti da un algoritmo in un rapporto di lavoro dipendente non riconosciuto come tale.

La sanzione è stata inflitta dal Garante per la privacy ed è la prima di questo genere, e di entità massiccia, che riguarda una società che opera nel cosiddetto «food delivery». La decisione è giunta al termine di un primo ciclo ispettivo sulle modalità di gestione dei dati dei lavoratori nell’economia digitale dei «lavoretti». Foodinho non h adeguatamente informato i lavoratori sul funzionamento del sistema e non assicurava garanzie sull’esattezza e la correttezza dei risultati dei sistemi algoritmici utilizzati per la valutazione dei rider. Non ha garantito procedure per tutelare il diritto di ottenere l’intervento umano, esprimere la propria opinione e contestare le decisioni adottate mediante l’utilizzo degli algoritmi in questione, compresa l’esclusione di una parte dei rider dalle occasioni di lavoro. Il Garante ha prescritto alla società di individuare misure per tutelare i diritti e le libertà dei rider a fronte di decisioni automatizzate, compresa la profilazione. Dovrà anche modificare il trattamento dei dati dei propri ciclo-fattorini, effettuato tramite l’utilizzo di una piattaforma digitale, e verificare che gli algoritmi di prenotazione e assegnazione degli ordini di cibo e prodotti non producano forme di discriminazione.

Per la prima volta il garante italiano ha gestito un’operazione in maniera congiunta con il suo analogo spagnolo Aepd a cui risponde la capogruppo GlovoApp23 che possiede Foodinho. Lo prevede il Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr)