La Corte d’Appello di Porto Alegre (Trf-4) ha rigettato ieri all’unanimità il ricorso dei legali dell’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva contro la condanna a dodici anni e un mese di reclusione per corruzione «passiva» e riciclaggio che gli è stata inflitta in appello lo scorso 24 gennaio. Di fatto ora Lula potrebbe essere arrestato, ma una delibera provvisoria della Corte suprema emessa la settimana scorsa lo impedisce fino al 4 aprile, quando dovrebbe chiudersi l’analisi sul merito di una richiesta di habeas corpus presentato dalla difesa.

Lula è stato condannato per un appartamento che secondo il giudice federale Sergio Moro gli sarebbe stato dato dal gigante delle costruzioni Oas come anticipo di una tangente da 2,2 milioni di dollari per avere garanzie su mega contratti pubblici.

Il Partito dei lavoratori (Pt) avrà comunque tempo fino al 15 agosto per presentare l’eventuale candidatura di Lula alle presidenziali. E la Corte suprema elettorale deciderà entro il 17 settembre se accettarla o meno.