Sceso dalla nave Diciotti ieri mattina, il deputato di +Europa e segretario dei Radicali italiani, Riccardo Magi, ha presentato un esposto in procura: il blocco dello sbarco imposto dal Viminale potrebbe essere sanzionato in base all’articolo 289 ter del Codice penale.

Cosa prevede la norma?
Riguarda «il sequestro di persona a scopo di coazione». L’articolo sanziona «chiunque sequestra una persona o la tiene in suo potere minacciando di continuare a tenerla sequestrata al fine di costringere un terzo, sia questi uno stato, un’organizzazione internazionale, una persona fisica o giuridica a compiere un qualsiasi atto, subordinando la liberazione a tale azione». Sembra scritto per il caso Diciotti ma è stato pensato per atti di terrorismo e già questo dovrebbe far riflettere. Se aggiungiamo che la pena prevista va dai 25 ai 30 anni abbiamo la misura della gravità del caso.

Qual è l’umore dell’equipaggio?
Ho parlato con il comandante, la nave è strutturata per salvare vite non per ospitare persone a bordo. Gli ho chiesto quanto ancora possono andare avanti: «Siamo oltre il tempo massimo. Abbiamo già stabilito un record», mi ha detto. I migranti sono costretti a stare sul ponte su cartoni e coperte. Ci sono due bagni chimici e niente docce. Non c’è la possibilità di lavare gli indumenti. Al largo di Lampedusa hanno minacciato lo sciopero della fame per avere sapone e dentifricio.

Come arrivano le comunicazioni dal governo?
Lunedì il comandante ha ricevuto ordini opposti da due ministeri: prima l’indicazione del porto dove approdare, che di solito implica lo sbarco, e poi attraverso i canali social lo stop così ha chiamato Roma e ha chiesto: «Non è che mi arrestano se entro?». Anche l’autorizzazione a far scendere i minori l’ha appresa via facebook. Non ci sono comunicazioni formali anche perché sarebbero atti impugnabili. Si tratta di una condizione di fatto, priva di fondamento giuridico. È vero che i minori hanno diritto a una protezione più forte per legge, ma non si possono privare gli adulti della libertà senza un motivo fondato. È eversivo da parte del governo forzare le regole, creando una situazione di illegalità permanente.

Mercoledì i parlamentari non potevano salire a bordo.
L’iter prevede che la nave attracchi, si metta la bandiera gialla, arrivi l’ispezione dell’Ufficio sanitario marittimo e quindi il via libera ad accedere alla nave. Un percorso rapido. Per la Diciotti la bandiera gialla è rimasta due giorni, mercoledì notte è stata tolta solo perché non era più possibile trattenere i minori. Così oggi (ieri, ndr) sono potuto salire. Il procuratore di Agrigento, per la sua ispezione, ha dovuto avere una liberatoria. La bandiera gialla rendeva prigioniero anche l’equipaggio.

E i migranti?
Non c’è stato nessun atteggiamento aggressivo eppure di giorno fa caldo, la sera fa freddo. Nel mezzo i temporali. Molti hanno la febbre. Poi ci sono i disagi psicologici per quello che hanno subito, non capiscono cosa sta succedendo. Ci sono 130 eritrei, per loro fare il servizio militare equivale a finire in schiavitù, hanno diritto a chiedere la protezione internazionale.