In Italia l’ecologismo vive frammentato, tra lotte pur esaltanti, come quelle concluse positivamente, contro il carbone a Porto Tolle, il digiuno di 1000 giorni contro l’inceneritore a Trento, il presidio di 880 giorni contro la discarica di Buscate, l’epopea centenaria della Val Bormida, la marcia dei 100 mila passi in difesa della valle di Schievenin-M.Grappa; lotte durissime ancora in corso (per la salute contro l’Ilva di Taranto, contro la Tav in Val di Susa, le Grandi Navi a Venezia, i roghi di rifiuti in Campania, l’inquinamento da Pfas in Veneto), e altre arrivate al capolinea della sconfitta, per ragioni da approfondire (contro il Mose, la base americana Dal Molin a Vicenza e le autostrade Pedemontane veneta e lombarda).

Negli ultimi anni, due grandi momenti hanno fatto vedere le potenzialità delle iniziative comuni: i referendum vinti sull’acqua pubblica e il nucleare bis nel 2011 e quelli (persi per mancato quorum) contro le trivellazioni in mare nel 2016.

Ma, all’indomani di queste iniziative, la situazione si è di nuovo frammentata in mille rivoli, ognuno più o meno debole nel suo isolamento. Si sono indeboliti i coordinamenti più antichi (No Inc, Forum risorse e rifiuti, Rete Lilliput) e quelli più recenti (AcquaBeneComune, No Triv).

Un notevole sforzo per far circolare a livello nazionale l’informazione sulle iniziative locali e nazionali lo sta compiendo la newsletter settimanale Rete Ambientalista; interessante anche l’inserto ambientalista l’Extra Terrestre (già Gambero verde), ogni giovedì con il manifesto.

Ma occorre riaprire una discussione comune su presente e futuro della Terra, dell’acqua, dell’aria, della nostra salute e decidere assieme le principali iniziative da prendere.

Perciò in recenti riunioni (tra cui quella degli Ecoistituti di Veneto, Piemonte, Valle del Ticino, Genova e Reggio Emilia) è emersa la necessità di stringere più rapporti di collaborazione regionali e nazionali.

In estrema sintesi, la proposta è questa:

  1. Dar vita ad una rete, anche partendo dai coordinamenti di comitati ed associazioni, regionali, locali e di settore, creando una mailing list nazionale (ed eventuali regionali) aperta a tutte le opinioni, purché riferite ai temi ecologisti della rete e con linguaggi nonviolenti;
  2. Affiancare ad essa anche una rete di esperti che offrano gratuitamente le loro competenze al servizio delle iniziative ecologiste, anche valorizzando Forum tematici (nazionali e locali) già esistenti o da costruire;
  3.  Individuare progetti e lotte prioritarie; sostenerne le iniziative/lotte esemplari, applicando metodi nonviolenti, restando trasversali alle forze politiche, unendo cioè tutti i soggetti concordi sugli obiettivi individuati, senza discriminazioni di alcun tipo.

Michele Boato (Ecoistituto del Veneto), Angelo Santin, Anna Ippolito,Giorgio Nebbia, Vincenzo Salengo, Aurora Tron, Elena Macellari, Valentina Dovigo, Roberto Papetti, Beppe Marasso, Emilia Costa, Gabriele Volpi, Liza Binelli, Marco Ciot, Lino Balza e Barbara Tartaglione (Rete Ambientalista), Cristiano Gasparetto, Francesco Boato, Dianella Serafin, Mao Valpiana, Toio de Savorgnani, Moreno Baccichet, Giancarlo Gazzola, Roberta Radich, Luca Trevisan (RadioGamma5), Bepi Tattara, Gino Scarsi (Canale Ecologia e Osservatorio per la tutela del Paesaggio di Langhe e Roero), Titta Fazio e Donata Albiero (CiLLSA e Comitato Zero Pfas Agno Chiampo – Vi), Ivaldo Vernelli (cons.com. M5S Rovigo), Livio Giuliani (fisico), Federico Valerio (esperto in impatto ambientale), Tiziana Vigni, Gianni Monico, Cristina Romieri, Laura Latini