Non basta il rilascio di Mubarak. La riabilitazione del vecchio regime per essere completa deve passare per la riforma costituzionale. E così l’articolo che bandiva gli esponenti del Partito nazional democratico (Pnd) dalla scena politica è sparito dalla nuova bozza, ora sottoposta alla Commissione tecnica di 50 esponenti in rappresentanza di partiti, sindacati, Al-Azhar (con 3 membri), le chiese cristiane (3 seggi), polizia ed esercito, con 10 donne e altrettanti giovani.
«Secondo la Costituzione del 2012, voluta dai Fratelli musulmani, per dieci anni esponenti del Pnd non avrebbero potuto fare politica. Nella nuova bozza l’articolo non c’è, quindi gli uomini del vecchio regime, rilasciati o non condannati in via definitiva, possono di nuovo fare politica», ci spiega il costituzionalista Zaid Al-Ali, esperto dell’Istituto internazionale per la democrazia e l’assistenza elettorale (Idea). Potranno fare politica anche i corrotti Habib el-Adli, ex ministro dell’Interno, i temibili Safwat Sherif, ex presidente della Shura, e Fathi Sorour, ex presidente dell’Assemblea del popolo, il magnate dell’acciaio Ahmed Azz e centinaia di volti meno noti. «La de-baathizzazione in Iraq è costata molto al paese; i ritardi della legge contro gli uomini di Gheddafi in Libia hanno provocato la dura reazione delle milizie; l’unico esempio positivo di riconciliazione con il vecchio regime è avvenuto in Sud Africa», continua Zaid.
Sembra poi vicina l’esclusione di Libertà e giustizia, partito dei Fratelli musulmani, dalle prossime elezioni politiche. «N
Mentre non si fanno passi avanti significativi sulle libertà di espressione. «Erano articoli vuoti nel testo precedente, per cui la legge può intervenire e stabilire cosa è lecito dire e cosa no. Nelle carte fondamentali di Kenya e Ecuador ogni eccezione è molto chiara e non arbitraria». Sembra invece che Al-Azhar potrebbe perdere alcuni dei suoi privilegi, nonostante abbia appoggiato il colpo di stato del 3 luglio scorso. «Al-Azhar non sarà più l’interprete della legge islamica né il parlamento è obbligato a consultare gli esperti di diritto islamico per legge. Questo era ambiguo anche nella passata Carta perché non era presente la terminologia canonica dell’obbligo di consultazione, stabilito per legge», spiega Zaid. Non cambia molto invece dal punto di vista della distribuzione dei poteri tra presidente e parlamento, ma nel nuovo testo si passa al mono-cameralismo, con la cancellazione della Camera alta (Shura). «Per evitare duplicazioni delle procedure legislative avrebbero potuto riformare la Shura per una maggiore rappresentatività, invece hanno deciso seplicemente di azzerarla», aggiunge.
Riabilitato il partito di Mubarak
Egitto. Il testo della nuova costituzione voluta dai militari abolisce la messa al bando del Pnd
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Pubblicato 11 anni faEdizione del 27 agosto 2013
Giuseppe Acconcia, IL CAIRO
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