Revocato lo sciopero contro i quiz Invalsi nelle scuole superiori proclamato per il 9 maggio dai sindacati di base Cobas e Unicobas. «Un intollerabile e ultra-discriminatorio intervento della Commissione di garanzia che ha reiterato, con una decisione gravissima, arbitraria e ingiusta, il divieto di scioperare» sostengono il portavoce Cobas Piero Bernocchi e il segretario Unicobas Stefano D’Errico. I sindacati sono stati costretti a revocare la protesta «per non esporre i lavoratori a possibili sanzioni pecuniarie e disciplinari». Ma rilanciano: «Ci auguriamo – sostengono in una nota congiunta – che possano essere gli studenti a ovviare a questa nostra forzata assenza nel sacrosanto boicottaggio dei disastrosi indovinelli».

Lo sciopero dei docenti e del personale Ata contro i quiz nella scuola primaria e secondaria di primo grado «ha avuto un buon successo in tante città, Roma in primis, e un risultato eccellente in Sardegna». A questo si è aggiunta la protesta contro i decreti attuativi della «Buona Scuola» di Renzi: «hanno aggravato la centralità dei quiz Invalsi nella valutazione delle scuole, degli studenti e dei docenti». Dal prossimo anno Nella scuola media di primo grado le rilevazioni saranno un requisito indispensabile di ammissione all’esame conclusivo. Dall’anno successivo, nella scuola Superiore gli studenti saranno sottoposti a quiz i cui esiti saranno riportati all’esame di maturità, per essere ammessi al quale sarà necessario aver svolto il test Invalsi. «In questo modo, la valutazione predisposta dai docenti – sostengono i sindacati – cederà il passo a quella estrapolata dai quiz standardizzati, con il ridimensionamento della professione docente».