Squadre rifatte, milioni investiti e trattative fallite. L’edizione invernale del mercato che si è chiusa ieri sera è stata di sicuro la più movimentata dell’ultimo decennio. Accordi lampo, flussi di euro: Napoli, Milan, Fiorentina e Inter primattori nella sceneggiatura, tra chi ha pensato a rinforzarsi per l’immediato e chi ha allungato lo sguardo al futuro. Partendo dai partenopei, oltre 100 milioni di euro investiti per il taglio del nastro al nuovo corso, prorogato di almeno una stagione. E quindi per Gattuso (anche se il suo futuro è incerto) ecco Demme, Lobotka, Politano, per il futuro da giugno anche Rahmani (Verona), forse Kumbulla (Verona) e l’attaccante della Spal, Petagna, per circa 20 milioni di euro. Così il patron Aurelio De Laurentiis cerca di anticipare la ricostruzione della squadra, per risalire in campionato e prepararsi al saluto di Koulibaly, Allan, Callejon, forse Mertens.

INVECE l’Inter di Antonio Conte ha aggiunto munizioni per contendere lo scudetto alla Juventus sino a maggio: il danese Eriksen, piedi dolci per 10 milioni di euro annui di ingaggio, assieme all’inglese Young, Moses dal Chelsea, per tenere l’andatura dei bianconeri. Sempre a Milano, sponda rossonera, la legge di Ibra – il colpo del mercato, assieme a Eriksen – produce effetti immediati: ceduti Piatek (Hertha Berlino), lo spagnolo Suso (Siviglia, prestito con obbligo di riscatto a 25 mln), non il brasiliano Paquetà, fiducia a Leao e al nuovo corso con al centro il totem svedese.
E poi la Fiorentina dell’italo-americano Commisso: un pacco di milioni per Cutrone, per il difensore Igor, per il genoano Kouamè, per Duncan dal Sassuolo e per il centrocampista del Verona Amrabat. Il segnale che la Viola, che perde Boateng (al Besiktas) parte con ambizioni diverse dalla prossima stagione. E poi c’è l’immancabile caso-mercato, stavolta tocca a Iturbe (ex Roma), ex prodigio poi finito al Pumas e di ritorno in italia, al Genoa, affare sfumato nonostante l’arrivo dell’argentino con bagagli a Malpensa. È il terzo tentativo fallito dei liguri negli anni per Iturbe, forse un segno del mercato.

ED È FALLITO all’ultimo gong il passaggio di Criscito alla Fiorentina e così lo scambio di terzini tra Juventus e Psg, De Sciglio per Kurzawa. Sempre la Juventus alla fine è rimasta al palo, senza arrivi di spessore (a parte Kulusevski, acquistato ai primi di gennaio per 35 milioni di euro dall’Atalanta, in arrivo a giugno) e una plusvalenza da 30 milioni per il nazionale tedesco Emre Can, finito al Borussia Dortmund, oltre al croato Pjaca, in prestito con diritto di riscatto all’Anderlecht. E tra i saluti meno attesi, anche Gervinho dal Parma che dovrebbe (condizionale perché l’affare non è ancora chiuso) finire a Dubai (all’Al Sadd dell’ex Barcellona Xavi). Il Parma è corso ai ripari con Caprari dalla Sampdoria, mentre Iago Falque dal Torino torna al Genoa.

AVREBBE dovuto cambiare club anche l’attaccante francese Giroud, desiderato da Lazio e Inter, conteso dal Tottenham di Mourinho e poi confermato al Chelsea. Sull’ultimo affare conta anche un pizzico (forse) di romanticismo, nella sessione che vede l’addio (?) di Florenzi alla Roma: Mertens, nonostante offerte faraoniche, è rimasto al Napoli per superare il record di gol di sempre (lui è a 117) di Marek Hamsik. Quattro reti, un primato, battono un clamoroso assegno dallo stesso Chelsea, ma anche dall’Inter. Ora i gol, a giugno si vedrà.