Per quest’anno le quote di Eni ed Enel, non verranno vendute: a
frenare è il premier Matteo Renzi, intervistato ieri dal «Sole 24 Ore».

L’annuncio sembra smentire il piano già presentato dal ministro
dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e che dovrebbe portare oltre 40
miliardi di euro nelle casse dello Stato (a riduzione del debito) da qui al 2017: 11 miliardi per ciascuno dei 4 anni, ma a questo punto si dovranno reperire più miliardi nei prossimi tre anni.

Dalla cessione delle quote di Eni e Enel, infatti, si aspettavano ben 4,5 miliardi. Il ministero del Tesoro ieri ha minimizzato, spiegando che la posizione espressa da Renzi è «in accordo con il ministro».

Il premier ha spiegato che comunque «i target» concordati con l’Europa «verranno rispettati». Ma ha aggiunto che «serve una strategia», e ha fatto anche capire di non voler rinunciare ai ricchi utili assicurati dai due gruppi: «Il corso dei titoli può ancora crescere».