«Il 25 aprile in Italia è la festa della libertà. Quindi una festa bellissima. Purtroppo quest’anno qualche soggetto inqualificabile ha provato a farla diventare una rissa»: con l’enews di ieri Matteo Renzi ha saltato martedì 26, il giorno cioè in cui i dem si sono ritrovati con l’ennesima grana giudiziaria. Il presidente del Pd in Campania, Stefano Graziano (autosospeso dagli incarichi di partito), è stato indagato per concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso. Secondo la Dda ha favorito ditte vicine al clan Zagaria in cambio dei voti per farsi eleggere consigliere regionale. Renzi però si è occupato d’altro, delle Brigata ebraica a Milano, della consigliera comunale 5 Stelle a Firenze e poi di Napoli: «Esponenti di una lista civica hanno insultato e costretto a lasciare il corteo la candidata sindaco del Pd, Valeria Valente». L’allusione è a una lista di appoggio al sindaco Luigi de Magistris. In realtà, il corteo è stato organizzato dai ragazzi dei movimenti, manganellati due volte in 20 giorni per aver protestato contro il presidente del consiglio.

Se però le polemiche su Graziano non dovessero calare, il premier ha la soluzione: oggi sarà ospite del format social «MatteoRisponde» il governatore campano Vincenzo De Luca, pronto a surclassare Maurizio Crozza forte della presenta di Renzi come spalla. L’intesa tra i due è totale, come hanno dimostrato su Bagnoli e con la ratifica del Patto per la Campania, il primo dei 15 previsti nel Masterplan per il Mezzogiorno.

Nella sua enews il premier ha citato anche il rione Sanità: la ministro Stefania Giannini ha siglato ieri il primo dei decreti che consentiranno di tenere aperte le scuole d’estate e oltre l’orario scolastico nel quartiere attraversato da una faida di camorra sanguinosa. Si tratta di un passaggio, quello sulla Sanità, che rinfocola le polemiche in città, visto che domenica in prefettura a incontrare una delegazione del rione c’era Valeria Valente e non il sindaco de Magistris, non invitato.

Il primo a scatenarsi è Antonio Bassolino, lo sfidante delle primarie Pd, finite in polemica per i video con due esponenti dem che distribuivano euro per votare ai gazebo. «Prima l’ex responsabile dell’organizzazione accusato di corruzione di giudice, ora il presidente regionale. La giustizia faccia il suo corso. Ma la politica ha i suoi doveri. Cos’altro deve ancora accadere? Renzi intervenga prima che il Pd precipiti in un burrone politico e morale» ha scritto ieri su facebook Bassolino a proposito dell’ultima tegola giudiziaria che ha coinvolto appunto Stefano Graziano. Martedì invece l’ex governatore campano aveva impartito una lezione di stile al premier: «Nella prefettura di Napoli si sono svolte due riunioni. L’una giusta e positiva: la firma per il patto della Campania. L’altra anomala e discutibile. Lo stile istituzionale è molto importante. Sempre. Vale per il sindaco e vale per il governo. All’incontro sulla lotta alla camorra e sul rione Sanità deve essere invitato e partecipare il sindaco. Le campagne elettorali passano, la città e le istituzioni restano».

Prova a metterci una pezza il presidente del Pd Matteo Orfini: «I casi di cui discutiamo colpiscono tutti: in alcune parti del paese c’è bisogno che i partiti alzino il livello dell’attenzione». Ma i 5 Stelle, che ieri hanno presentato a Napoli il programma per il comune e i candidati in lista, attaccano: «Se ci fosse stato il rischio di aver preso voti dai Casalesi, il Movimento non avrebbe mai permesso alla giunta regionale di continuare» commenta Luigi Di Maio. E sul Pd: «È il partito che parla di rottamazione e in questa regione era riferimento del clan che ha distrutto il territorio». Roberto Fico chiede che il premier e la candidata sindaco Valente vengano convocati in commissione Antimafia: «Ci sono forze che non vogliono combattere la camorra. Il Pd è una di quelle». Attacca anche il gruppo parlamentare 5 Stelle: ai domiciliati martedì è finito Marco Cascella, amministratore delegato di Lande srl, una ditta attiva nei beni culturali che, secondo la Dda, grazie ai Zagaria avrebbe avuto appalti a Santa Maria Capua Vetere.

I 5S avevano presentato un’interrogazione al ministro Dario Franceschini. «Vogliamo vedere se il ministro questa volta ci dirà che rispetto a Lande srl i controlli effettuati dal Mibact ci sono stati e si sono rivelati efficaci, che rispetta tutti i protocolli di legalità. Perché questa era stata la risposta al nostro question time».