Renzi senior, piove sul bagnato
Inchieste Confermati dalla gip Fantechi gli arresti domiciliari per Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli, il ricorso al tribunale del riesame in programma mercoledì prossimo. Mentre lunedì si apre il processo per il caso delle due discusse fatturazioni nelle pieghe degli affari con l'imprenditore Dagostino, a giudizio anche per truffa.
Inchieste Confermati dalla gip Fantechi gli arresti domiciliari per Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli, il ricorso al tribunale del riesame in programma mercoledì prossimo. Mentre lunedì si apre il processo per il caso delle due discusse fatturazioni nelle pieghe degli affari con l'imprenditore Dagostino, a giudizio anche per truffa.
Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli resteranno agli arresti domiciliari almeno fino a mercoledì prossimo, quando il tribunale del riesame affronterà il loro caso e quello del terzo arrestato nell’inchiesta, Mariano Massone. Dopo gli interrogatori di garanzia, la giudice per le indagini preliminari Angela Fantechi ha infatti confermato la misura cautelare, non accogliendo la richiesta di revoca presentata lunedì scorso dal difensore della coppia Federico Bagattini. Una richiesta che aveva visto subito contrari i pm Luca Turco e Christine Von Borries, titolari dell’inchiesta.
Nel corso degli interrogatori di garanzia, i Renzi senior davanti alla giudice avevano respinto le accuse di bancarotta fraudolenta e di fatturazioni false o assai gonfiate, dichiarando di non essere amministratori di fatto delle tre cooperative – Delivery Service, Europe Service e Marmodiv – dalle cui gestioni è partita l’inchiesta. “L’accusa ritiene che queste cooperative fossero guidate dall’esterno da noi – si sfoga Renzi senior sul social network – ma è falso. Noi ci siamo sempre preoccupati che chi lavorava con noi facesse un buon servizio, ma non siamo mai stati gli amministratori di queste cooperative, nemmeno amministratori di fatto”.
Al contrario, sulla base di svariate testimonianze e di numerosi documenti raccolti dai finanzieri, la giudice Fantechi annota: “Dalle intere indagini è emerso in modo pacifico che gli indagati abbiano svolto ruoli di fatto” nelle tre società cooperative, “tanto che non è possibile ritenere che le loro dimissioni da cariche formali possa ritenersi misura sufficiente a garantire le esigenze cautelari”.
Piove sul bagnato per i Renzi senior, che lunedì prossimo saranno in tribunale a Firenze, da imputati con l’accusa di fatturazioni false o gonfiate, nella prima udienza del processo che vede sotto accusa, anche per truffa, l’imprenditore Luigi Dagostino. Le fatture oggetto del dibattimento giudiziario sono due, una da 20mila e l’altra da 140mila euro (più Iva), in relazione ad alcune prestazioni – studi di fattibilità per un progetto all’outlet The Mall di Reggello – che per gli investigatori della finanza e la magistratura requirente sarebbero state solo teoriche. “Siamo certi di poter dimostrare l’assoluta correttezza dei comportamenti tenuti dai signori Renzi”, ha sempre ribadito sul punto l’avvocato Bagattini.
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