Domani la direzione del Pd che ratificherà le dimissioni di Renzi che saranno «immediatamente operative» a differenza di quanto da lui annunciato in un primo momento. Il vicesegretario Martina, che da statuto ora guida il Pd, metterà ai voti un ordine del giorno che imbullona il Pd all’opposizione, dopo la batosta elettorale.

Oltre al processo in contumacia a Renzi, domani potrebbe essere convocata l’assemblea nazionale per metà aprile (in piene consultazioni al Quirinale). Lì potrebbe essere eletto segretario Graziano Delrio, senza primarie. Su di lui ci sarebbe anche l’ok di Renzi. Zingaretti e Calenda, gli altri due papabili, dovrebbero aspettare la regolare convocazione dei gazebo.

Intanto Maria Elena Boschi smentisce i retroscena che la danno in presidio permanente al Nazareno a vigilare sulle trincee renziane: «Mi vedo costretta a ribadire che il mio impegno negli ultimi giorni è stato solo quello di fare il mio lavoro a Palazzo Chigi e raggiungere il mio collegio a Bolzano per ringraziare chi mi ha sostenuto», ha dichiarato in una nota.