«Con la legge di stabilità viene introdotta una sorta di Jobs act per i lavori autonomi» ha annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi nella conferenza stampa dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri. «L’anno scorso facemmo un pasticcio su questa cosa, di cui mi assumo la responsabilità, perciò quest’anno siamo intervenuti» ha detto Renzi che parla di «una misura organica su fisco e nuove tutele». «Ci vuole coraggio per ammettere un errore – ha detto la vicecapogruppo del Pd a Montecitorio, Chiara Gribaudo – ancora di più per porvi rimedio: il governo lo ha già fatto in occasione del Milleproroghe e oggi prosegue su questa strada».

*** Il governo prepara una riforma per i lavoratori autonomi e freelance***

«Riconosciamo che la scelta è stata quella di ascoltare prima di proporre, il dibattito è stato ampio e i temi discussi dal Pd e dal mondo del lavoro autonomo trovano oggi finalmente le risposte che attendavano». Secondo Pd e governo è previsto il blocco definitivo dell’aumento dell’aliquota previdenziale per gli iscritti alla gestione separata dell’Inps al 27,72% e si ristabilirà il vecchio regime fiscale agevolato con la soglia di accesso per i nuovi «minimi» rialzata a 30 mila euro e un’aliquota bloccata al 5% nei primi 5 anni dell’attività, senza limiti di età. Il costo dovrebbe essere di 300 milioni di euro, la previsione è del sottosegretario all’economia Zanetti. La misura «organica» sul lavoro autonomo prevista da Renzi dovrebbe consistere in uno «statuto del lavoro autonomo».

 

Il collegato lavoro inserito nella legge di stabilità sarà articolato in due parti: la prima riguarderà gli aspetti fiscali e previdenziali dove sono previste anche misure sulla malattia e la maternità; la seconda è lo «Statuto» con diritti e regole. L’obiettivo dichiarato è eliminare la discriminazione rispetto alle tutele previste per il lavoro dipendente.