«Il governo dura», la spallata «non conviene a Berlusconi», e «al Pd resta una sola strada: fare il Pd. In questi mesi si è sentita solo la voce del Pdl sull’Imu, questione rilevantissima, per carità, ma non è l’unica cosa che interessa agli italiani». Rientra in scena Matteo Renzi, in digiuno mediatico da un mese. Parlerà oggi alle feste Pd di Forlì e Reggio Emilia. Ma non ha resistito e si è fatto annunciare da un’intervista all’Espresso. In cui giura: «Non sarò mai io a mettere il governo in crisi. Mi metto di lato».

Non arriverà oggi il lancio della corsa al congresso, ma comunque non sarà facile rubargli la scena, per il segretario Pd Epifani che inaugura la festa nazionale a Genova (con la ministra Kyenge e un confronto con i leader del Ps francese, del Psoe spagnolo Rubalcalba e Venizelos, del larghintesista greco Pasok).

A Genova parlerà anche il premier Letta. Prosegue la transumanza dei notabili verso Renzi: «Non possiamo non dirci renziani» spiega il manifesto di un gruppo di ex socialisti (Giorgio Santerini, Edmondo Rho, Andrea Parini)