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Renzi: “Il governo che deve durare? Tic andreottiano”

Renzi: “Il governo che deve durare? Tic andreottiano”Enrico Letta e Matteo Renzi

Il congresso, che «se continuano a rinviarlo si farà dopo le elezioni per il sindaco di Firenze». Il carro del vincitore annunciato, e in questo caso «suggerirei a tutti di […]

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 12 settembre 2013

Il congresso, che «se continuano a rinviarlo si farà dopo le elezioni per il sindaco di Firenze». Il carro del vincitore annunciato, e in questo caso «suggerirei a tutti di non salirci, nella tradizione di Firenze ce n’è uno che a Pasqua viene fatto esplodere» e se poi a volerci salire è Beppe Fioroni «fermo lì, Fioroni no, non risulta, l’avete deciso voi». Non solo Fioroni. Insieme a quella di Massimo D’Alema, sponsor di Gianni Cuperlo, scorrono le immagini di Dario Franceschini e Piero Fassino, folgorati sulla via del renzismo, in apertura della puntata di Porta a Porta. Per l’ospite la battuta è servita: «Se partiamo con D’Alema, Franceschini, Fassino, gli italiani, dopo aver visto Montalbano vanno a letto».

Serata chez Bruno Vespa per Matteo Renzi. Anticipata ieri mattina dal «rottamatore» con una preghiera ai telespettatori invitatati dalla redazione a suggerire le loro domande: non parliamo solo di Berlusconi. Si parla ovviamente anche del Cavaliere condannato, che «in qualsiasi paese al mondo sarebbe già andato a casa, non avrebbe aspettato la decadenza», ma «sono certo che non farà la crisi di governo per un migliaio di motivi».

Fin qui nulla di nuovo, da giorni Renzi ripete che Letta terrà, e non si sa se lo creda davvero. Ma se pure scommette sulla tenuta del governo – anche per spingere sulla rapida celebrazione del congresso Pd – a Enrico Letta il sindaco di Firenze riserva più di una bordata: «Io capisco che si preoccupi della seggiola. Ci mancherebbe…», e «certamente», se diventasse segretario lui una mano al premier la darebbe. Ma «questa cosa del governo che deve durare è un tic andreottiano. La mia domanda non è come ci arriva Letta, al semestre europeo, ma come ci arrivano le nostre imprese». Scavallare il semestre europeo con l’attuale governo non è nei piani di Renzi.

Ecco allora dipinto un Letta che tira a campare, ma per carità, «perché devo mandarlo a casa… mandiamolo a lavorare per il bene di tutti» e anzi «Enrico non avere preoccupazioni, governa. Letta deve avere il supporto di tutti e non avere paura. Si preoccupi di intervenire sulle cose da fare, di tagliare il cuneo fiscale». Più che un incoraggiamento, un’altra frecciata. Perché «il Pd nei primi mesi di vita del governo è rimasto alla ruota del Pdl, quella sull’Imu è una battaglia vinta dal centrodestra» e «dicono che non si pagherà più l’Imu, ma le service tax… le tasse sono tasse anche in inglese». Insomma, il centrosinistra ha bisogno di ritrovare stimoli, questo mi ha fatto cambiare idea sulla candidatura». Certo, «la stabilità va bene, ma una cosa è la stabilità altra cosa è l’immobilismo». E il sindaco non può restare fermo troppo a lungo.

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