Botta e risposta tra Matteo Renzi e Beppe Grillo. Niente di nuovo se non fosse che il premier adesso sceglie di rinfacciare al fondatore del M5S il fallimento della sua creatura politica. «Dal 13 marzo Grillo torna a fare spettacolo grazie al nostro, al vostro lavoro» attacca il premier parlando a Roma davanti ai giovani del Pd. Battutaccia che arriva dopo che il comico genovese ha annunciato un tour che lo porterà in giro prima a New York e Londra e poi in Francia, Belgio e Germania. Ma anche dopo l’iniziativa tenuta domenica scorsa a Parma dal sindaco Federico Pizzarotti con più di 400 persone presenti e che dice chiaramente come dentro al M5S la parola di Grillo e Casaleggio adesso cominci per davvero a valere quanto quella di tutti gli altri. Sarà anche per questo che Grillo, che pure alla battute dovrebbe essere abituato visto il mestiere che fa, si inacidisce. E non poco: «Solo chi non ha fatto nulla in via sua può permettersi di sbeffeggiare chi lavora», replica il comico al presidente del consiglio.
Schermaglie, in vista di scontri ben più seri che non tarderanno certo a venire. Nel frattempo nel M5S si guarda al futuro con il piccolo problema che ognuno sembra farlo per conto suo. Pizzarotti, ad esempio, ieri si è svegliato più che contento per come sono andate le cose domenica: «Una giornata incredibile per Parma», ha scritto su Facebook il sindaco. «Circa 150 eletti e più di 250 attivisti hanno dato vita a un bellissimo dibattito e anche a una discussione critica su cosa vuol dire stare in maggioranza». Rivendicazione fatta con orgoglio, ma anche mettendo le mani avanti rispetto a polemiche sempre in agguato dentro il movimento. «Chi era presente – ha scritto infatti il sindaco – ha partecipato e ha reso viva un vera e propria coscienza critica, che ci servirà per crescere. E chi era presente non era meno attivista degli altri».
Quanto l’iniziativa sia piaciuta ai puri e duri del Movimento lo si può capire dal titolo dato da Walter Vezzoli, l’autista di Grillo a un post in cui pubblicizza il tour del comico: «Parma, datevi foco», ha scritto il buon Vezzoli lasciando intuire chiaramente quanta disponibilità al dialogo regni del feudo grillino. Insofferenza del resto confermata anche da un altro fedelissimo come il deputato Giuseppe D’Ambrosio, che ha di nuovo invitato quanti non si riconoscono più nel movimento ad andare via: «La porta è sempre aperta e nessuno tiene alcuno sotto ricatto dentro una casa nella quale non ci si ritrova. sarò chiaro: Beppe non è il MoVimento. Beppe è nel MoVimento!».
Quella cominciata ieri è una settimana densa di iniziative per il M5S. Il 13 dicembre parte ufficialmente la raccolta forme per il referendum contro l’euro che Grillo stesso presenterà il 16 al parlamento europeo riunito a Strasburgo. Per l’occasione saranno presenti anche le delegazioni dell’Efdd. il gruppo a cui il M5S aderisce in Europa insieme all’Ukip di Nigel Farage. Che proprio ieri ne ha detta un’altra delle sue sull’immigrazione «senza controllo» accusandola di essere la causa del traffico in Gran Bretagna e responsabile del ritardo con ci si è presentato a un appuntamento con i suoi elettori in Galles. parole che hanno provocato la reazione del sindaco di Londra, il conservatore Boris Johnson. «Questa è la scusa più infelice mai usata da un politico», ha detto Johnson. «La xenofobia – ha aggiunto – è come l’acqua di scarico, è un aspetto concomitante della condizione umana».