Un percorso in quattro fasi per gli sfollati dell’ultimo sisma: subito l’emergenza, entro Natale i containers, in primavera-estate le casette di legno, e poi la ricostruzione. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri straordinario che si è tenuto ieri sera, allargato alla Protezione Civile, al Commissario Vasco Errani e ai quattro governatori di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. A presentare le nuove misure – che verranno inserite in un decreto urgente che dovrebbe essere firmato entro venerdì – è stato il premier Matteo Renzi. «Le risorse ci sono, sono già state stanziate, perché c’è un ampio margine nel ddl Bilancio – ha spiegato – Ma tutto quello che serve, in ogni caso, ce lo prendiamo».

Un chiaro messaggio a Bruxelles, che comunque ieri aveva già spiegato di voler collaborare con Roma per quanto riguarda il capitolo sisma. «Con l’Europa non c’è nessun braccio di ferro – ha spiegato il presidente del consiglio – Noi rispettiamo le regole, e tra queste sono previste le clausole eccezionali. Migranti e sisma sono eventi eccezionali, ma io considero ugualmente eccezionale ciò che serve a mettere in sicurezza le scuole anche nelle zone non colpite dal terremoto. Il principio è che tutto quello che serve, nel limite dell’oculatezza nel disporre di soldi pubblici, noi ce lo prenderemo».

Tra le decisioni del Cdm, anche l’estensione dello stato di emergenza per i territori colpiti dal sisma e dei poteri di emergenza al Capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

Renzi chiede che «il Paese sia unito: tutti insieme ricostruiremo tutto». «Anche la cattedrale di Norcia ritornerà, così come è stato con la basilica di Assisi». Il premier ha ringraziato le opposizioni per «il tono generalmente positivo» che ritiene di aver registrato dopo l’ultimo evento sismico: dai Cinquestelle a Forza Italia, dalla sinistra fino alla Lega (ma con alcuni distinguo) tutti si sono dichiarati disposti a collaborare per l’emergenza.

Il presidente del consiglio ha spiegato che il passaggio intermedio dei containers – che arriveranno da qui a Natale – è stato messo in campo dopo le richieste venute da tanti sfollati di poter rimanere nelle loro città, vicino alle proprie case. «Non possiamo mettere su le casette di legno in un mese-un mese e mezzo, perché necessitano di opere di urbanizzazione – ha detto Renzi – Né possiamo sotto Natale sistemare le persone nelle tende, c’è troppo freddo. Perciò abbiamo pensato ai containers: le casette in legno arriveranno in sette mesi, tra la primavera e l’estate. E poi ci sarà la ricostruzione vera e propria, che sarà lunga, prenderà il tempo che deve».

Renzi non ha dato cifre precise sugli stanziamenti, ripetendo che «ci sono i 40 milioni già stanziati» dopo il sisma del 26 ottobre, e che «a neanche 36 ore dalla scossa delle 7,41 non può esserci, non abbiamo, il computo dei danni e una stima definitiva degli sfollati». Per il resto, si appurerà con le verifiche dei prossimi giorni. Il capo della Protezione civile Curcio ha spiegato che lo stesso piano di accoglienza già attivo dal 24 agosto «verrà esteso alle persone che hanno subito danni dal nuovo sisma: avranno una casetta tutti quelli la cui abitazione risulta inagibile al livello tecnico E».

Quanto al personale necessario ai Comuni – in diversi hanno protestato perché mancano gli addetti necessari a far fronte alle emergenze – il premier ha annunciato «nuovi contratti a termine, sbloccando dove si può le graduatorie in essere». «Più polizia e carabinieri, dirottando come già si è fatto quelli che erano impegnati nel Giubileo, ormai verso la conclusione». Si «velocizzeranno le procedure, ma nel rispetto delle regole e con il controllo dell’Anac». Infine, si pensa a interventi straordinari di messa in sicurezza dei siti artistici e delle chiese, e al sostegno delle tante imprese danneggiate di coltivatori e allevatori.

Tornando al rapporto con l’Europa sulla legge di Bilancio, ieri era emerso da fonti della Commissione che le lettere di risposta inviate dall’Italia e da Cipro – a differenza di quelle di Portogallo, Finlandia e Belgio – erano state ritenute «insoddisfacenti». Renzi, nel replicare in conferenza stampa, ha tagliato corto: «Non c’è un nome e un cognome, c’è una fonte… è bellissimo»