Il confronto tv tra Renzi e Di Maio, per il quale c’è una data – martedì 7 novembre – ma non ancora un canale, deve trasmetterlo la Rai. I cinque consiglieri di amministrazione di viale Mazzini scrivono al presidente della commissione parlamentare di vigilanza Roberto Fico, che è compagno/rivale di Di Maio nei 5 Stelle, e gli chiedono di farsi garante degli interessi della tv pubblica. «Il servizio pubblico non può subire una discriminazione preconcetta di una parte politica», scrivono i consiglieri Rita Borioni, Guelfo Guelfi, Franco Siddi, Carlo Freccero, Carlo Mazzucca e Arturo Diaconale. Riferendosi evidentemente alle preferenze di Di Maio e dei grillini, che hanno indicato in prima battuta La7 e il programma di Giovanni Floris Dimartedì. «Il confronto non può essere usato – ammonisce il cda Rai – come favore commerciale a una rete concorrente».
La stessa preferenza la avanza Matteo Renzi: «Noi preferiamo la Rai che è la tv di tutti e che persino ha messo a disposizione la prima serata di Rai1. Ma a me va bene anche Flori se questa è la condizione di Di Maio, accetto il confronto e mi impegno a tenerlo in una cornice di civiltà. Ovviamente – aggiunge il segretario Pd, che ha tutto l’interesse a personalizzare la sfida elettorale del 2018 – quando avranno deciso chi è il loro front runner sono pronto ad accettare il dibattito anche con Salvini e Berlusconi o con tutti e due». Mentre è proprio Di Maio che aveva lanciato la sfida a esibire adesso qualche cautela: «L’avvenimento della settimana non è il faccia a faccia con Renzi ma le elezioni siciliane».