Il bilancio preventivo 2012 della Regione Lazio «risulta approvato in una situazione di pareggio solo formale, basato su una programmazione inidonea a garantire l’equilibrio di bilancio previsto dalla Costituzione ed, anzi, idonea a favorire un disavanzo della gestione di competenza che si è poi verificato». Il verdetto della Corte dei conti è chiaro e implacabile: l’ente ha chiuso il 2012 con un buco da 4 miliardi di euro e «si trova da almeno un decennio in stabili condizioni di insolvenza finanziaria, attenuata nel 2013 dal ricorso al ‘decreto pagamento». I consiglieri Rosario Scalia e Maria Teresa D’Urso nella loro relazione all’udienza di parificazione del rendiconto della Regione Lazio – oberata da 11,74 miliardi di euro di debiti, sia pure «in diminuzione del 3,83% rispetto al corrispondente importo del 2011» – hanno delineato una crisi economica e finanziaria che ora appare impossibile da superare.

Quanto al settore sanitario, l’analisi «mostra per il 2012 una significativa ulteriore contrazione del deficit d’esercizio che, secondo i dati trasmessi dalla Regione, si attesta a -720,5 milioni di euro, con una riduzione dell’8% circa rispetto al 2011, che era stato accertato in -774,4 milioni di euro». Per i giudici contabili, «sulla sanità regionale si è insistito sull’abuso del ricorso alle prestazioni aggiuntive ed alle attività intramurarie conferite ai medici pubblici del Ssn». «Il piano di rientro del deficit sanitario dovrebbe consentire una equa riduzione dei reparti e dei posti letto, con metodo a scacchiera, tra più ospedali limitrofi – concludono i consiglieri – Sul precariato nella sanità occorrono invece provvedimenti rapidi». «Se non avessimo usato in maniera intelligente il Dl 35 qui oggi non ci sarei stato io ma un commissario – ha commentato il governatore Nicola Zingaretti – Si può dire che il decreto ha salvato il Lazio dal commissariamento. Oggi abbiamo assistito a un rendiconto puntuale della situazione catastrofica ereditata».

Nel frattempo l’assemblea capitolina ha approvato ieri la delibera propedeutica al bilancio 2013 che modifica il regolamento sull’Imu. I lavori dell’Aula sono stati interrotti ieri sera e riprenderanno oggi, come richiesto dalla lista Marchini, dalle 15 alle 22. Il M5S ha invece chiesto, per domenica, una pausa e così l’analisi della delibera madre del bilancio preventivo 2013 riprenderà lunedì dalle 10 a oltranza, con l’intenzione di evitare anche la proroga di 20 giorni che il Prefetto potrebbe concedere prima del commissariamento.