Prendete la favola di Biancaneve e rivisitatela in modo cupo con il cacciatore e la regina Ravenna e avrete Biancaneve e il cacciatore con un imprevisto ottimo risultato al botteghino, circa 400 milioni di dollari. Inevitabile allargare il racconto, anzi inventarsi un prequel in cui Biancaneve neppure si profila all’orizzonte. In compenso ritroviamo la perfida Ravenna che ha una sorella, Freya, cui viene fatta una terribile cattiveria. E allora anche lei decide di combattere ogni sorta d’amore per puntare solo sul potere. Eccola allora mandare il suo esercito a fare razzie e rapire i bimbi dei nemici per trasformarli in guerrieri senza pietà.

Tra loro il futuro cacciatore e la piccola Sara. C’è bisogno di dire che, a dispetto degli ordini di Freya, i due bimbi diventati adulti e combattenti contraddicono i suoi ordini cedendo all’amore? Nel frattempo Ravenna è scomparsa come lo specchio magico. Buon motivo per la sorella cattiva per andare in cerca di quella ancora più perfida e riportarla in campo a colpi di effetti speciali. Con aggiunta di nani irriverenti e un pizzico di ambientazione fiabesca il racconto si snoda senza sussulti e sorprese sino all’epilogo.

Amaro il destino del cinema e forse anche di alcuni dei suoi interpreti. Charlize Theron – Ravenna è uno schianto, come sempre, ma dopo una fugace apparizione iniziale ricompare verso la fine del film, giusto per farci notare come sua sorella, la pur simpatica Emily Blunt – Freya sia un paio di gradini sotto di lei, cinematograficamente parlando. Ecco allora il cacciatore marcantonio Chris Hemsworth, ex Thor, pronto a far sdilinquire personaggi, interpreti e pubblico mentre Jessica Chastain suona una volta tanto come una nota stonata, non è il suo film, non è il suo ambiente, non è la sua storia e si vede.

E allora per cercare qualcosa di interessante nel film bisogna puntare su altro. Per esempio i costumi, fantastici di Colleen Atwood, presenza fissa alla notte degli oscar con 11 candidature di cui tre trasformate in statuette. Ottimi anche gli effetti speciali, ma ormai la tecnologia permette di tutto. Alla fine di tanta ostentazione di talenti rimane solo l’amaro in bocca..