Il caso «dell’accademico Giulio Regeni» e la questione libica sono i temi affrontati nel colloquio tra il presidente del consiglio Paolo Gentiloni e il capo di Stato egiziano Abdel Fattah Al Sisi nell’incontro di  mercoledì sera (ora italiana) avvenuto a New York, a margine dei lavori dell’Assemblea Generale dell’Onu.

A darne conto è solo un retorico comunicato del portavoce della presidenza egiziana e pubblicato su Facebook. L’ambasciatore Alaa Youssef riferisce che il presidente  Sisi «ha confermato la determinazione totale dell’Egitto a portare alla luce la verità» sul caso Regeni «e ad assicurare i colpevoli alla giustizia».

«Le due parti si sono trovate d’accordo sul proseguimento – dice così il diplomatico egiziano – della stretta cooperazione e continua fra gli inquirenti dei due paesi».

Nel documento si parla però di «rafforzamento delle relazioni politiche fra i due paesi» sulle «questioni regionali e internazionali e la situazione libica», che «sono state esaminate». Il portavoce ha anche aggiunto che Sisi «ha sottolineato l’importanza di giungere a una soluzione politica», in «modo da mantenere la sovranità e la sicurezza territoriale» della Libia.