La riforma se la conosci la eviti? Parrebbe di sì. Roberto Benigni ha alla fine rotto il silenzio pur non avendo sciolto del tutto la riserva: «Sarei orientato a votare no al referendum di ottobre sulle riforme costituzionali, proprio per proteggere la nostra meravigliosa Costituzione» e «la Costituzione è certamente perfettibile, ma preferirei un dibattito ampio e pacato sui contenuti, piuttosto che il referendum su Renzi».

Il dubbio, insomma, si insinua e magari è anche merito del fatto che contro questa «deforma» si sono schierati fior di giuristi e costituzionalisti, alcuni dei quali non solo non hanno pregiudizi nei confronti di Renzi ma sarebbero anche favorevoli a riformare la Costituzione. Peccato che «questo testo è scritto male e i suoi effetti saranno caotici» (Ugo De Siervo). «Comunque non ho ancora un’opinione definitiva – ha precisato Roberto Benigni – e mi informerò attentamente perché mi preme soprattutto difendere la Costituzione». Ecco, appunto: informare, sarebbe il caso, anziché creare un clima da fine del mondo attorno al referendum di ottobre tentando di legare l’esito del voto ai destini del governo e del presidente del consiglio in carica. È un ricatto posto al paese, dopo quello cui è stato assoggettato il Parlamento, che gli elettori devono respingere. Chi non ha dubbi su quale posizione prendere è Danilo Toninelli, deputato M5S, che ha seguito dall’inizio l’iter delle riforme, fin da quando il governo Letta tentò di introdurre una deroga all’articolo 138 della Costituzione (quello che appunto regola le modalità per modificare la Carta). «Ma ora – dice il parlamentare – è ancora più violento l’attacco a principi fondamentali quale la partecipazione popolare al processo decisionale. Insomma, condividiamo completamente l’impostazione del comitati referendari e se non abbiamo aderito è stato solo per non dare alibi ad altri partiti. Perciò – conclude Toninelli – daremo battaglia con tutte le nostre forze per bloccare questa riforma, a partire dalla raccolta delle firme. Per i due referendum anti-Italicum abbiamo già iniziato; per quello sulla riforma costituzionale cominciamo questo fine settimana».

Dove firmare questa settimana: Padova: domani, in piazza delle Erbe e in Canton del Gallo, ore 10 -13 e 15,30-18,30; martedì 10, in piazza Azzurri d’Italia (Arcella), ore 10-13; Brescia: oggi, dalle 18,30, in occasione del dibattito sulle ragioni del no (con Felice Besostri e Raniero La Valle), Salone Buozzi, via F.lli Folonari, 20; Torino: sabato 14, in occasione del Salone del Libro, Gustavo Zagrebelsky raccoglierà le firme dei cittadini, insieme con Antonio Caputo, Giangiacomo Migone, Francesco Pallante, dalle ore 18,00; Ravenna: mercoledì 11, ore 9-12,30, Mercato grande lato via Cassino (sarà presente Paola Patuelli, portavoce dei comitati provinciali); Roma: domani, in occasione della manifestazione contro il Ttip, in piazza della Repubblica dalle 12 fino alla partenza del corteo e dalle 10 alle 19 in piazza San Giovanni; in occasione dell’avvio della campagna del candidato sindaco Stefano Fassina, banchetto a piazza Re di Roma dalle ore 17,30; Napoli: domani, al Pala Partenope, in occasione della presentazione della coalizione a sostegno della candidatura di De Magistris banchetto dalle 21; lunedì 9, dalle ore 16 raccolta firme in occasione dell’incontro/dibattito sulle riforme presso Agorà di Dema, Via Santa Brigida (sarà presente Enrico Panini); banchetti tutti i pomeriggi feriali, ore 16,30-19,30 e tutte le domeniche mattina, ore 10,30-13,30 in Largo Berlinguer.

Lecce: oggi, dalle ore 19,00 raccolta firme in occasione dell’assemblea dei comitati, presso la sede dell’Anpi, via Bari, 62/A; Catania: oggi, ore 12-14, piazza Santa Maria di Gesù; domani in piazza Stesicoro, ore 17,30-20,00; domenica ore 10,00-13,00 in piazza Dante (mercatino bio). L’elenco completo di banchetti e iniziative su www. iovotono.it e www.referendumitalicum.it