Quattro giorni sospesi sulle impalcature del campanile della chiesa del Carmine a Napoli poi martedì notte la decisione di scendere. Mimmo Mignano e Marco Cusano erano saliti fin sulla guglia per protestare: avevano fatto domanda per accedere al Reddito di cittadinanza ma le loro pratiche erano state rigettate insieme a quelle dei loro tre colleghi licenziati da Fca nel 2014, reintegrati grazie alla Corte d’Appello nel 2017 e dismessi ancora dopo la sentenza definitiva della Cassazione nel 2018. Il momentaneo reintegro ha provocato il diniego da parte dell’Inps. Il loro caso ha fatto emergere un vulnus nella legge: il Rdc esclude coloro che hanno perso il lavoro o non hanno più avuto accesso agli ammortizzatori sociali nel 2018 ed è anche per loro che sono saliti sul campanile.

In piazza del Carmine hanno passato la Pasqua anche un gruppo di lavoratori in rappresentanza degli 80 licenziati dal salumificio Spiezia e degli otto ex dipendenti dell’Ambiente Spa di San Vitaliano. Anche per loro si è aperta una speranza. Martedì pomeriggio nella sede Inps di Napoli il direttore provinciale ha sottoscritto un verbale che impegna l’istituto a rianalizzare la domanda dei cinque ex Fca alla luce della sentenza di Cassazione. Lo stesso presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha poi spiegato: «Sarà emanato un decreto che introduce l’Isee precompilato con il quale vale il reddito attuale. Così si risolverà la situazione di tutti coloro che si trovano attualmente in difficoltà economica. Luigi Di Maio mi ha garantito che sarà emanato a maggio». Operai e sindacalisti del Si cobas chiedono che la legge venga cambiata anche su un altro punto: «Chi non può pagare l’affitto – spiega Mignano – è costretto a vivere dai familiari. Non si può negare l’Rdc per il cumulo dei redditi. Devono finire in strada?».8