L’Inps ha annunciato una querela contro il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida il quale, nel corso della trasmissione Porta a porta del 4 novembre, avrebbe parlato di una presunta mancanza di controlli da parte dell’Inps e della presunta connivenza dolosa dei suoi dipendenti. Lollobrigida ha annunciando un esposto alla Corte dei conti sulle «responsabilità contabili o penali», un’audizione del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico alla commissione Lavoro della Camera e un’informativa del ministro del Lavoro Andrea Orlando. L’Inps ha sottolineato che i controlli sui requisiti anagrafici (cittadinanza e residenza) sono «di esclusiva competenza dei Comuni» e ha proposto di «rafforzare i poteri di controllo preventivo sui requisiti anagrafici, prima della prestazione». In questo senso sembra andare il governo Draghi.

Questa vicenda è un’appendice all’aggressiva campagna condotta dalle destre contro il «reddito», rilanciata dopo l’accertamento di 4.839 irregolarità su 87.198 beneficiari in 4 regioni del Sud. Conoscere il numero dei controlli, e delle esclusioni a seguito di irregolarità, è utile per dare un’idea del meccanismo di Workfare creato dal questa misura. Su 4.359.359 domande tra aprile 2019 e il 15 settembre 2021, 1.215.251 sono state respinte. 605.277 sono decadute. I beneficiari non sono più rientrati tra i criteri per avere accettato un lavoro oppure modificato il patrimonio. 123.816 domande revocate, per mancanza dei requisiti.

È il segno di un bisogno estremo di reddito nella società, non di truffatori che approfittano dello Stato sociale. Ci sono pochi «free rider» che approfittano e molti che subiscono le conseguenze dei criteri ristretti e dei controlli. Invece di stimolare la solidarietà, tutti sono colpevolizzati e si aumenta il rischio di perdere il diritto al reddito di base