È allarme rosso in Russia. Ieri il numero dei contagiati da Covid-19 e dei morti ha raggiunto il record assoluto dall’inizio della pandemia. Secondo i dati diffusi dal ministero della Salute «nell’ultimo giorno sono stati identificati 13.868 nuovi casi di infezione in Russia. Si tratta di 276 in più rispetto al giorno prima e nuovo record giornaliero». In termini assoluti significa che il numero totale di persone infettate dall’inizio dell’epidemia è stato di 1.326.178. Il virus si diffonde in modo particolarmente rapido nelle grandi città: a Mosca +4.618 casi giornalieri, a San Pietroburgo +557, a Rostov +277, a Nizhny Novgorod +274. Codice rosso anche per la mortalità, con 244 decessi: anche qui record assoluto, il picco precedente era stato di 232 morti il 29 maggio scorso (22.966 i morti totali).

MALGRADO CIÒ le autorità continuano a nicchiare. Vladimir Putin non è più tornato a parlare in diretta a reti unificate ai sui cittadini come in primavera e sostiene che basterà «muoversi con discrezione e seguire la profilassi». Unica eccezione, per ora, le scuole chiuse dal 4 ottobre fino al 28. Non dissimile la posizione del sindaco di Mosca Sergey Sobyanin, il quale però non esclude «qualche misura aggiuntiva se la situazione peggiorasse». Si parla, eventualmente, di chiudere la movida moscovita che soprattutto nei week-end è bollente. Ma i padroni dei locali notturni resistono: «Basterà bloccare l’afflusso dei non residenti che portano il virus da fuori» afferma convinto il titolare di Krisha Mira (Tetto del mondo) una delle discoteche più popolari di Mosca.

IL SINDACO NON PARLA però di sigillare la città e si attiene alle previsioni dei virologi della capitale i quali parlano di “picco” per la fine di novembre, seguito poi da un riflusso lento ma costante dei contagi. «Farete un capodanno sereno con i parenti» conferma ottimista il sindaco. Spalleggiato dalla ministra della Salute la quale non vede motivo di chiudere le attività produttive. «Non è necessario limitare le attività di alcuna impresa e di alcun settori dell’economia a causa dell’aumento di nuovi casi di infezione» ha annunciato il capo dicastero Anna Popova. «L’esperienza del sistema sanitario nel suo insieme e per la popolazione dell’intero paese consente di sentirci abbastanza fiduciosi e nonostante vediamo cifre in crescita, oggi nella Federazione non stiamo parlando di bloccare l’economia e le attività delle imprese» ha aggiunto convinta. I profitti prima della salute come nel resto del globo, perché il vero termometro anche in Russia, è lo stato dell’economia.

Molto preoccupanti i dati diffusi la scorsa settimana sui fallimenti delle piccole imprese: sono circa 37mila le persone giuridiche russe attualmente in procedura fallimentare. Secondo Oleg Stepanov di Confcommercio russa, il numero delle bancarotte è raddoppiato nel giro di 9 mesi. «Dall’inizio dell’anno sono state presentate 6.500 istanze di fallimento» dichiara il funzionario.

Per ora però le strutture ospedaliere sembrano tenere – come già successe anche in primavera – soprattutto nella capitale. I maggiori disastri allora furono nel Caucaso dove inizialmente i malati in Daghestan e in Ossezia furono stipati in stanzoni senza sistemi di iperventilazione. Ma anche a Mosca non mancano le pecche e la solita corruzione malgrado le autorità sostengano di fare decine di migliaia di tamponi al giorno (172 mila in tutto il paese). È notizia di ieri che la polizia ha sigillato i portoni di un poliambulatorio a Mosca che rilasciava illegalmente certificati di assenza di contagio. «Durante dei controlli è stato riscontrato che i dipendenti dell’organizzazione sanitaria rilasciavano in 15 minuti certificati ai clienti sull’assenza di Covid-19” scrive Nezavasimaya gazeta.

DEL TANTO SOSPIRATO vaccino che la Federazione russa – come annunciato da Putin già ad agosto – avrebbe dovuto lanciare gratuitamente a livello di massa proprio in ottobre, invece si sono perse le tracce. Secondo voci insistenti in troppi volontari che lo hanno testato si riscontrano effetti collaterali e sarebbero in corso quindi altri test di massa in Bielorussia. La quale forse avrebbe bisogno di tutto meno che di altri mal di testa.