Il Dipartimento del Lavoro Usa ha reso noto che la scorsa settimana più di 6,6 milioni di persone hanno presentato richiesta di indennità di disoccupazione, stabilendo così un nuovo triste e preoccupante record per la seconda settimana consecutiva. La cifra si aggiunge ai tre milioni di richieste della settimana precedente, portando la cifra complessiva di domande di indennità a quasi 10 milioni in 15 giorni.

La velocità e l’entità delle perdite di posti di lavoro sono senza precedenti: i dati, fino al mese scorso, raccontavano che la settimana peggiore per le domande di disoccupazione risaliva al 1982, 695mila richieste di sussidi. Ciò che di solito in una recessione richiede mesi o trimestri, ora sta accadendo nel giro di poche settimane.

Se fino a un mese fa la maggior parte degli economisti pensava ancora che gli Stati uniti avrebbero potuto evitare la recessione, oggi, con la pandemia che blocca le attività commerciali e costringe a licenziamenti di massa, molti economisti si aspettano un declino del prodotto interno lordo che rivaleggia con i periodi peggiori della Grande Depressione. Dati che aumentano la pressione su Trump e il Congresso affinché preparino un altro pacchetto per aiutare lavoratori e imprese ad attraversare la crisi del coronavirus.

Molti economisti hanno avvertito che i 350 miliardi di dollari inclusi nel pacchetto più recente per gli aiuti alle piccole imprese non saranno sufficienti per sostenere tutte le società che rischiano la crisi. I democratici, inclusa la speaker della Camera Nancy Pelosi, spingono per deliberare ulteriori sussidi, mentre il senatore repubblicano dell’Ohio, Sherrod Brown, ha chiesto una «retribuzione di rischio» finanziata a livello federale per medici, infermieri, impiegati di negozi di alimentari, postini e lavoratori in prima linea.

I democratici hanno anche chiesto un investimento radicale nelle infrastrutture, come l’espansione della banda larga e la riparazione dei ponti, che potrebbero mettere milioni di americani al lavoro una volta che la crisi si sarà attenuata. Tutte proposte che non entusiasmano i leader repubblicani alla Camera e al Senato, mentre crescono i timori che la recessione possa essere molto più duratura di quanto temuto inizialmente, estendendosi al prossimo anno e oltre.

Interrogato dai giornalisti riguardo gli illegali, molti in prima linea lavorando nelle consegne a domicilio ma che non possono chiedere aiuti al governo, Trump ha risposto che ci sono già i cittadini Usa disoccupati a cui deve pensare.

Intanto gli Stati continuano a chiudere: se Texas, Tennessee, per citarne alcuni, vivono ancora come se niente fosse, il governatore repubblicano della Florida DeSantis ha sì chiuso tutte le attività considerate «non essenziali», ma ha fatto rientrare in quelle «essenziali» i servizi religiosi nei vari luoghi di culto. La convention democratica, invece, è stata spostata di un mese, dal 13 luglio al 17 agosto. In che modo si svolgerà non è ancora chiaro.