Una gigantesca raccolta di riviste italiane di giochi, antiche e recenti, pubblicazioni specializzate, opere originali manoscritte: è la collezione della Biblioteca Enigmistica Italiana (Bei), a Campogalliano (Mo), integrata dal sito www.enignet.it, con molto materiale digitalizzato. Giuseppe Riva ne è “il braccio e la mente”, aiutato da amici enigmisti di ogni parte d’Italia.

Fu Giuseppe Panini a volerla nel 1980: «Quando lo chiamano “quello delle figurine”, io mi arrabbio», sottolinea Pippo con passione. «È stato un grande modenese che creò la Bei “per impedire la dispersione di preziosi materiali che testimoniano la vita e la storia della nostra arte”, come si legge nello statuto.

L’arte è quella dell’enigmistica “classica”, che comprende giochi come rebus, sciarade, anagrammi, intarsi, indovinelli…». Panini, a sua volta enigmista, usava il nome Il Paladino. Riva, noto a tutti come Pippo, è specializzato in anagrammi. «Per noi lo pseudonimo è importantissimo. Si usava già nell’800, forse serviva a non far sapere che personaggi di rilievo si occupavano di giochi di parole. Tra noi capita che di un caro amico si sappia il nickname, ma non si ricordi il cognome!».