Nel bel mezzo della pandemia, nel luglio del 2021, a tre giovani milanesi, proprio per uscire dal grigiore e dal senso di oppressione e chiusura che la crisi da Covid-19 ha comportato, è venuta una bella idea. E con molta passione e con spirito meneghino, pratico ed organizzativo che li contraddistingue, l’hanno anche realizzata.

Siamo, ahimè, abituati troppo spesso a vedere morire innumerevoli piante nelle nostre città. Vengono abbandonate, buttate via. Sonia Magnifico, Federico Santarelli e Francesco Montanari, a Settimo Milanese, un comune nell’ovest della metropoli lombarda, hanno costituito una associazione che si chiama Re-plant e che proprio di questo si vuole occupare.
Trovato un capannone di circa centotrenta metri quadri, in via Darwin 20 a Settimo, hanno trovato lo spazio necessario per potere accogliere e curare le tante, troppe piante che per una ragione o per l’altra, sono destinate a morire. E per di più in uno spazio industriale dove domina il cemento.

Tra piante recuperate da privati che dovevano per forza disfarsene, tra quelle buttate in discarica, abbandonate per strada, e quelle scartate dai florovivaisti perché non più appetibili sul mercato, Re-plant si è lanciata nella missione di questo vero e proprio «pronto soccorso vegetale».

Ne parliamo con Sonia Magnifico e ci dice che la molla che ha spinto il gruppo ad attivarsi è stata proprio l’amara constatazione che in un mondo dove la parola «green» viene spalmata addosso a qualunque cosa, e per lo più per affibbiare etichetta ecologica o supposta tale ad un prodotto, ciò che è in sé stesso verde veramente, ovvero le nostre amate piante, proprio in barba ad una presunta «innovazione ecologica», finisce tristemente per morire da qualche parte.

E’ stata la protesta forte contro il «prendi e butta» che ha dato origine all’associazione che si è assunta il compito di allestire una vera e propria nursery di piante che pervengono alla sede, vengono innaffiate, rinvasate e curate.

Chi si associa, sono solo 5 euro all’anno, oltre ad aiutare a sostenere le spese vive (affitto, le varie utenze) riceve in regalo le piante recuperate. Non solo, Re-plant recupera e ricicla anche gli elementi di arredo, fioriere, sottovasi e quanto di utile può risultare alla cura del giardino, attrezzi, sostegni, etc.

Periodicamente, si possono seguire gli eventi sulla pagina Facebook Replant Milano, vengono organizzate anche serate dedicate a L’asta della pianta. E le essenze recuperate nel corso di momenti musicali e conviviali vengono aggiudicate agli interessati.

Le piante più comuni che vengono trovate sono quelle da siepe come nandine, oleandri e pittospori. ma non mancano le dracene, tantissime piante grasse. Dai vivaisti inoltre arrivano spesso violette, primule e ciclamini. Tra le piante più singolari arrivate a Re-plant, una colorata Kniphophia ed una aloe vera che ha circa 25 anni di vita.

Re-plant organizza anche corsi e seminari di giardinaggio ed ortoterapia. Per ulteriori informazioni e contatti basta scrivere all’indirizzo mail: replant.milano@gmail.com.