Nei primi quattro mesi del 2015 sono stati uccisi 950 civili e 1900 sono rimasti feriti nel conflitto afghano. Lo ha reso noto Mark Bowden, il vice Rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu per l’Afghanistan. Mark Bowden ha poi ricordato il prezzo pagato dagli operatori umanitari: «è particolarmente doloroso notare che, in un periodo di accresciuti bisogni, i lavoratori umanitari siano divenuti loro stessi degli obiettivi». Negli ultimi mesi, nel paese centro-asiatico si sono infatti moltiplicati gli attacchi a danno degli operatori delle Ong, locali e internazionali, i rapimenti, le estorsioni, gli omicidi.

L’episodio più eclatante risale ai primi di giugno, quando 9 lavoratori afghani della Ong della Repubblica ceca «People in Need» sono stati brutalmente uccisi nella loro guesthouse, nella provincia settentrionale di Balkh. Secondo l’Onu, nel 2014 gli operatori umanitari uccisi in Afghanistan sarebbero stati 57. Nei primi mesi del 2015 sarebbero già 26, secondo le stime di Acbar, un network di coordinamento delle Ong afghane.