A riprova che «non c’è nessuna invasione» di immigrati in Italia, malgrado il numero di arrivi nel 2014 sia triplicato rispetto al biennio precedente «a causa delle migrazioni forzate», monsignor Giancarlo Perego, presentando l’ultimo rapporto della Fondazione Migrates, annuncia: «Gli emigranti italiani – oltre 4.500.000 – stanno raggiungendo il numero degli immigrati in Italia, stimati in circa 5 milioni». Il problema invece sta nella mancanza di politiche di integrazione e di buona accoglienza, soprattutto per i minori non accompagnati.

Tanto che, mentre a Roma il direttore della Fondazione Migrantes snocciolava i dati in occasione della 101ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebra domenica prossima, a Palermo il ministro Alfano, riferendo a una seduta della commissione antimafia della Regione Sicilia i dati aggiornati al 31 dicembre 2014, lanciava l’allarme per «3.707 migranti minori scomparsi dai centri di accoglienza in Italia, su 14.243 registrati a seguito degli sbarchi nelle nostre coste». Una notizia che la senatrice Donella Mattesini, capogruppo Pd in commissione bicamerale infanzia e adolescenza, ha chiesto di approfondire invitando il titolare del Viminale a riferire in Senato.

«Alcuni in maniera sciocca hanno più volte» lanciato l’allarme «invasione», ricorda monsignor Perego che si è detto fermamente contrario ad ogni ipotesi di modifica del Trattato di Schengen, ritenuta «una follia, economia e sociale». Infatti, dei 170.081 migranti arrivati in Italia nel 2014 (erano 56.192 nel biennio 2012- ’13), «le persone accolte e rimaste nelle diverse strutture di prima e seconda accoglienza sono poco meno di 66.000, cioè poco più di un terzo». «Giustamente – ha aggiunto l’arcivescovo di Agrigento – l’Italia per molte persone, in particolare siriani e palestinesi, è stata terra di passaggio per raggiungere famiglie e comunità in altri paesi europei».

Di «dossier Libia» – argomento «fondamentale da affrontare» per gestire il fenomeno dell’immigrazione in Europa – parla anche Matteo Renzi, da Strasburgo: «Nel 2014 sono arrivate in Europa 150 mila persone. Di queste oltre il 90% sono arrivate proprio dalla Libia. L’Occidente – dice – ha qualche responsabilità nei confronti di quel Paese e l’Italia sta lavorando a fianco dell’Onu per fare ogni sforzo per favorire il dialogo fra le fazioni in lotta». Secondo i dati di Migrantes, dalla Libia sono sbarcati in 141.484, al 90% uomini. Nella classifica delle nazionalità di provenienza, seguono Siria (42.425, quasi quadruplicati rispetto al 2013); Eritrea (34.329, più del triplo); Mali (9.908, quasi decuplicati), Nigeria e Gambia . In tutto, i minori sbarcati sono stati 25 mila.

Per queste persone, raccomanda il presidente Giorgio Napolitano in una lettera inviata per l’occasione a Migrantes, «è indispensabile compiere ogni sforzo per garantire i diritti inalienabili» e «il rispetto della loro dignità». Proprio per rivendicare questi diritti, alcuni richiedenti asilo ospiti del Cara di Pian del Lago a Caltanissetta ieri hanno bloccato la Strada Provinciale 5 suscitando le proteste degli automobilisti, degenerate poi in disordini e lancio di sassi. La protesta è rientrata dopo che i migranti hanno incontrato alcuni dirigenti della questura e della prefettura.