Tra i molti pregi che si possono attribuire ai libri dialogati di Jacques Rancière – una buona parte della sua produzione, da vent’anni a questa parte – c’è senza dubbio la grande capacità di continuare a mettersi in gioco, di tornare a verificare le ipotesi messe in campo, di credere nella pratica di confronto che molti tra i suoi più giovani interlocutori non smettono di intraprendere con lui e con il suo pensiero. È una parte importante di quel metodo dell’uguaglianza che era il titolo di uno dei suoi più bei libri di conversazioni e che è esplorato nel recente...
Alias
Rancière, una politica del linguaggio
Il libro. Il filosofo francese dialoga con Javier Bassas in «Les mots et les torts»