I raid aerei della coalizione a guida saudita continuano a tormentare lo Yemen. Dopo l’ennesima strage a una festa nuziale nel nord-ovest del paese, roccaforte houthi (23 aprile, oltre 20 morti), ieri è stato preso di mira a Sana’a il luogo, forse un edificio del ministero dell’Interno, che ospitava un vertice dei comandanti militari del gruppo sciita ribelle guidato dall’imam Abdel Malik al Houthi. Tra i morti – 38, secondo quanto riporta la tv al Arabiya – ci sarebbero anche due alti dirigenti. Alla riunione era presente anche il vice ministro degli Interni del governo sciita, Abdelhakim al-Khaiwani, noto anche come Abu al-Karrar, che è da sempre uno degli obiettivi più pregiati dell’intelligence di Riyadh.

Per le milizie houthi, che dal 2014 hanno preso il controllo di Sana’a, si tratterebbe del secondo brutto colpo in poco più di una settimana. Lo scorso 19 aprile infatti, in un altro raid nella provincia di al Hodeida, ha trovato la morte il numero 2 della struttura di potere houthi, Saleh al Sammad, presidente del Supremo consiglio politico dei ribelli. La riunione di ieri era stata programmata proprio in coincidenza con i suoi funerali, che si sono poi svolti alla presenza di decine di migliaia di persone.

Dopo il raid, nella zona in cui si trova l’edificio colpito nell’attacco le milizie houthi avrebbero compiuto rastrellamenti e arresti. Non è chiaro se alla ricerca di talpe incaricate di segnalare agli aerei della coalizione dove e quando colpire. La durata e la durezza del conflitto, entrato nel quarto anno, secondo alcuni analisti starebbero alimentando una lotta intestina al movimento sciita, cui non sarebbe estranea persino la morte di al Sammad. Al suo posto – anche nella lista dei dirigenti houthi più ricercati dalla coalizione – a capo del Supremo consiglio si è già insediato Mahdi al Mashat.

Nel pomeriggio la risposta houthi al raid si è materializzata nel lancio di quattro missili balistici sulla provincia saudita di Jizan. Sarebbero stati tutti intercettati dal sistema di difesa saudita, ma un uomo pare sia morto a causa delle schegge cadute al suolo.