La tensione sul Golan occupato, lungo le linee d’armistizio tra Siria e Israele, non è mai stata tanto alta come in queste ultime ore. I raid aerei israeliani sulla regione di Quneitra hanno ucciso un soldato siriano e ferito altri sette. Nell’ultimo anno l’aviazione israeliana ha colpito più volte in Siria, sostenendo di aver preso di mira «convogli di armi» destinati al movimento sciita libanese Hezbollah. Qualche settimana fa ha colpito direttamente Hezbollah, centrando sulla frontiera tra Libano e Siria una postazione sciita. Secondo Israele l’ordigno dell’altro giorno sarebbe stata una ritorsione, forse di Hezbollah, per quell’attacco aereo. Il Golan siriano, occupato nel 1967 da Israele, peraltro sarebbe diventato «merce di scambio» tra lo Stato ebraico e l’opposizione siriana. Intanto la Commissione Onu di inchiesta sulle violazioni in Siria, ha comunicato una nuova lista di individui e di entità, in gran parte vicini al regime, «responsabili di violazioni e crimini». Gli esperti Onu stanno indagando sulle fosse comuni consecutive a esecuzioni di detenuti nel nord della Siria da parte dei qaedisti dello Stato islamico in Iraq e in Siria (Isis) che combattono contro Assad.