Silurato un direttore generale, nominarne uno nuovo non è così semplice. La riunione del consiglio d’amministrazione Rai che oggi avrebbe dovuto indicare all’assemblea dei soci il nome del successore di Antonio Campo Dall’Orto slitta. Dovrebbe tenersi giovedì, ma non è detta l’ultima parola. Perché i partiti non hanno trovato un accordo e non c’è ancora un accordo nemmeno tra Matteo Renzi e il governo. E dopo il raggiungimento dell’intesa sulla legge elettorale, al Nazareno si fa anche attenzione a non scontentare troppo il Movimento 5 Stelle.

L’amministratore delegato di Rai Cinema Paolo Del Brocco sembrava ben piazzato sulla rampa di lancio, ma le sue quotazioni scendono. Torna in pista Claudio Cappon, che è già stato dg a viale Mazzini, ma soprattutto nelle ultime ore si era intensificato il pressing (in particolare da parte di Gianni Letta) sull’ex direttore di Raiuno Giancarlo Leone per fargli accettare un incarico al quale nei giorni scorsi si era detto non interessato con un tweet. Le resistenze di Leone ieri sembravano essersi allentate al punto che la sua nomina sembrava ormai a portata di mano. Ma, nonostante l’apprezzamento di Gentiloni, sarebbe stato Renzi a stopparla (tra l’altro anche Leone era finito nel mirino del dem Michele Anzaldi, per la storia del brindisi di Capodanno 2016 anticipato dalla rete ammiraglia).

Il tam tam ultimamente suonava con insistenza anche per l’attuale direttore di Rainews, Antonio Di Bella, ma a quanto si dice nei corridoi di viale Mazzini non ci sarebbe nulla di concreto. Anche perché a quanto si di dice la presidente del cda, Monica Maggioni, punterebbe a ottenere una delega sull’informazione. Tra i molti nomi circolati (più o meno sempre i soliti, non si esclude dunque una sorpresa) resta in ballo anche quello del direttore della segreteria del consiglio d’amministrazione, Nicola Claudio.

Il tempo stringe: restano ancora da definire il regolamento sugli stipendi degli artisti esentati dal tetto dei 240 mila euro e, di conseguenza, i palinsesti. Per l’ok si aspetta il nuovo direttore generale.
Nel frattempo la Rai prede pezzi. Mentre Fabio Fazio continua a essere dato in uscita («Il cavallo è l’unico punto fermo della Rai, lui non è mai stato sfiduciato», ha così salutato il pubblico di Raitre domenica sera) è ufficiale il passaggio a La 7 di Diego Bianchi-Zoro e della squadra di Gazebo: raggiungeranno Andrea Salerno diventato nuovo direttore della rete di Urbano Cairo. Sarà contento Angelino Alfano, che aveva salutato la chiusura della stagione del programma su Raitre con l’annuncio di una querela per diffamazione. Ma forse il leader di Ap rimpiangerà i gazebers, visto come lo ha trattato ultimamente Matteo Renzi.

«Rai3 è stata casa. Come tale, ringraziando chi me l’ha fatta vivere così, la penserò sempre. La7 è una grande sfida, con i complici di prima», il tweet scritto ieri da Zoro. Ad accogliere a braccia aperte il gruppo di Gazebo c’è il direttore del Tg La7 Enrico Mentana: «C’è un taxi in arrivo a La7… Benvenuti Zoro, Makkox, Missouri e tutti gli altri (Salerno e Damilano già attovagliati…)».