Tra la proclamazione a sindaca di ieri e l’insediamento in Campidoglio, Virginia Raggi ha compiuto le prime due uscite pubbliche per attività legate al Giubileo. Pare che tutto in questi giorni sia destinato a divenire emblematico: l’ironia della sorte ha voluto che Raggi abbia cominciato partecipando proprio alla celebrazione santa dedicata ai politici impegnati nella pubblica amministrazione.

Oggi, varcata la soglia del suo ufficio, troverà sulla scrivania la relazione finale lasciatale dal prefetto Francesco Paolo Tronca su quanto fatto in questi otto mesi di commissariamento. I messaggi che il severissimo apparato che gestisce la comunicazione fa trapelare ogni mattina lasciano intendere che la neo-sindaca non parteciperà al meeting tra sindaci pentastellati previsto a Montecitorio, con Luigi Di Maio a fare da cerimoniere. Non ci sarà neanche Chiara Appendino, troppo presa dalle vicende torinesi. Ma si verificheranno altre assenze. Sarebbero mancanze calcolate, queste ultime, per evitare l’imbarazzo della mancata convocazione di Federico Pizzarotti, il sindaco di Parma «sospeso» dal Movimento 5 Stelle e ancora nel limbo tra i sommersi e i salvati dallo «staff». La riunione ha un ulteriore significato politico. Si tratterebbe di creare una struttura leggera, di creare piccoli mini-direttori regionali all’interno dei quali amministratori, deputati, senatori ed europarlamentari si possano coordinare. Un altro passo verso la nascita di corpi intermedi e dirigenti locali dentro il Movimento che si voleva allergico alle gerarchie.

Coll’evolversi degli eventi, si avvicina il momento in cui gli assessori della giunta Raggi dovranno firmare il fantomatico «contratto». Anche gli esterni scelti per amministrare la città, infatti, sono sottoposti al codice di comportamento M5S firmato da Virginia Raggi e dai candidati consiglieri. Il codice redatto tra le polemiche proprio in vista delle amministrative romane, all’inizio della campagna elettorale, parla chiaro: «Sindaco, assessori e consiglieri eletti dovranno rispettare il presente Codice» si legge nel documento, che include i candidati assessori tra i soggetti tenuti ad operare in sintonia «con le indicazioni date dallo staff». Gli atti più importanti dovranno essere sottoposti allo «staff»? E ancora: si tratta «soltanto di una consulenza legale», come ha dichiarato Raggi in campagna elettorale, o l’infrastruttura del Movimento entrerà nel merito dei provvedimenti? Si discute di questo, così come si dubita del valore legale del documento. Che, in caso di inadempienze, prevederebbe una multa per «danno di immagine» di 150 mila euro. «Vedremo se è vera questa cosa del contratto – ha commentato a Radio24 l’assessore all’urbanistica in pectore Paolo Berdini – I contratti vanno sempre visti con molta attenzione. Lo trovo strano perché la ricerca dell’etica pubblica non passa per un contratto, ma per la storia delle persone. E poi c’è la magistratura».

Regolamento o no, la giunta è ancora in costruzione. Doveva essere annunciata prima del voto, poi prima del ballottaggio. Adesso lo staff prende ancora tempo e fa trapelare: «Se ne parla alla prima riunione del consiglio comunale». Al momento sono solo quattro i nomi noti. Oltre Paolo Berdini ci sono Paola Muraro ad ambiente e rifiuti e Luca Bergamo alla cultura. Andrea Lo Cicero, che avrebbe la delega allo sport, è già un caso, protagonista di diverse gaffes (l’ultima un insulto agli «zingari»). Era stato convocato più come testimonial che per fare l’amministratore, ma sta creando più imbarazzi che opportunità. Gli altri sei assessori sono oggetto di febbrili ricerche. Sulla falsa riga di Muraro, i tecnici abbondano. Viene dato pressoché per certo l’incarico al professor Antonio Blandini che riceverebbe una delega «a tempo» per rimettere ordine nel ginepraio delle partecipate. Le indiscrezioni puntano da giorni su altri esperti del settore: Cristina Pronello ai trasporti e il dirigente Consob Marcello Minenna al bilancio. Per le politiche sociali rispunta il nome di Francesca Danese, già assessore della giunta di Ignazio Marino. La quale però fino a ieri sera smentiva di aver ricevuto alcuna comunicazione. Pare ormai certo che capo di gabinetto sarà Daniele Frongia, rieletto consigliere comunale.