«Il fatto c’è ma non costituisce reato»: sono passate da poco le 15 quando il giudice Roberto Ranazzi pronuncia la sentenza che assolve Virginia Raggi dall’accusa di falso in atto pubblico. La sindaca è in aula ad aspettare la sentenza, scoppia in lacrime, abbraccia i suoi avvocati. Poi va a stringere la mano del magistrato che ha rifiutato la richiesta del pubblico ministero. NEL CORSO della requisitoria, l’accusa aveva sostenuto che «in casi come questo le circostanze convergono verso la condanna». Non è stato così, per il giudice la promozione al vertice del dipartimento turismo del Campidoglio del fratello di...
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Raggi assolta resta sindaca e rilancia: «Avanti a testa alta»
Rischio capitale. Era accusata di falso, ma «il fatto non costituisce reato». Salvini resta in agguato: «Contento, ma a Roma si può fare di più»