L’apertura della spiaggia Tiberis a Roma lungo le rive del Tevere all’altezza di ponte Marconi non sarebbe stata possibile senza l’accordo per garantire la sicurezza nella zona con il capo di uno degli insediamenti rom sul fiume, conosciuto come Zorro. Il Messaggero ha riportato ieri la notizia pubblicando l’audio di quanto ammesso da Simonetta de Ambris, responsabile comunale del progetto Tiberis.
Lo stesso Zorro, intervistato dal sito del quotidiano romano, ha confermato l’accordo: «Certo perché siamo del quartiere. Questa cosa è veramente caruccia e mi è piaciuta tantissimo. Siamo tutti contenti. Siamo volontari». Il comune in evidente imbarazzo si è affrettato a smentire. «Questa amministrazione non fa accordi con i rom, se qualcuno ha parlato l’ha fatto a nome proprio», ha dichiarato la sindaca Virginia Raggi.
Poche ore prima era stata l’assessore all’ambiente Pinuccia Montanari a dichiarare: «A sorvegliare l’area attrezzata sono i nuclei della polizia locale impegnati sul posto con una pattuglia nelle ore notturne. Con l’ufficio speciale per il Tevere, che abbiamo voluto per dare più forza alla nostra azione, siamo impegnati quotidianamente nel difficile compito di sgomberare insediamenti abusivi lungo il fiume». Le opposizioni insorgono. Anche i consiglieri municipali della Lega in VIII e in XI municipio attaccano la sindaca – malgrado l’alleanza di governo con i 5 stelle nel paese, a Roma sono all’opposizione – con una nota congiunta: «Un’opera che si estende su 1 ettaro di terreno e che è costata 40mila euro è tutt’altro che il preludio alla riqualificazione delle sponde del fiume. Ci sono dubbi sulla pulizia e sulla gestione del luogo visto che non risulta nessuna assegnazione».
Luciano Nobili deputato romano del Pd denuncia con un tweet «non solo lo squallore dell’ennesimo flop a 5 stelle. Anche la beffa della sicurezza affidata a Zorro».