Il via libera della commissione del Campidoglio al quesito referendario sulle Olimpiadi 2024 proposto dai radicali italiani agita le acque della campagna elettorale romana. Ieri il candidato Pd Giachetti ha ribadito di non essere contrario al referendum e di non aver nessun problema se il capofila di una lista a lui collegata, il radicale Riccardo Magi, è il promotore del quesito e per di più è schierato per il no: «Ognuno voterà quello che vuole, sono convinto che i romani saranno favorevoli ai Giochi».

Schermaglie invece nel fronte referendario. Stefano Fassina, candidato della sinistra romana, punzecchia Magi: «Noi continuiamo a raccogliere le firme e siamo disponibili a congiungere la nostra raccolta con quella dei radicali». Ma gli arriva una replica velenosetta di Alessandro Capriccioli, di Radicali Roma: «Non sappiamo quale sia il quesito su cui Fassina dice di raccogliere le firme da due mesi. L’occasione mi è gradita però per informare Fassina che noi le prime mille firme le abbiamo raccolte», e a lui non resta che «aiutarci a raccogliere le 30mila firme sul quesito che noi Radicali abbiamo reso disponibile per tutta la città».