Altro che gli strombazzati ventuno parametri, oggettivi come un giudice egiziano nominato da Al Sisi, quello adottato dal ministro communista per giocare col pennarello rosso sulla nostra carta geografica è solo uno: fare il culo al centrodestra.

C’erano forse altre ragioni per schiaffeggiare a suon di Dpcm i bravi Fontana, Cirio e Musumeci? Altro che ridurre il covid, il magro Speranza vuole solo ridurre alla fame il popolo, come Stalin coi kulaki. E fargli così digerire l’odiato Mes!

D’altro canto alle regioni communiste, Campania in testa, ‘sto commare secco ha lasciato tutte le gabbie aperte così; tra ‘nu brodo ‘e purpo e ‘na tazzolella ‘e cafè, i terroni non fanno che infettarsi fino alle 18. Tanto che perfino il più oggettivo De Luca (che nel suo staff si mormora andrebbe non chiuso, ma rinchiuso), ora invoca un coprifuoco sine die, possibilmente retroattivo. Comunque vada, qua pure finisce che Natale e Capodanno ce li facciamo chiusi in casa tra noi asintomatici, brindando con soluzioni alcoliche e scambiandoci sotto l’albero tamponi veloci; coi più piccini in vana attesa di Babbi Natali bloccati da decreti anti-anziani e Befane trattenute in quarantena nonostante la scopa sanificata a ogni consegna di calza.

Oppure…
Forse una soluzione ci sarebbe e pare che alla verifica dei kapò di governo in corso, il gerarca minore Crimi, l’abbia già messa sul tavolo per conto di Luigi Di Maio: ricordate quando l’ex capo dei 5stelle fu a suo tempo folgorato da Mister Ping sulla via della seta? Ebbene, allora il piccolo timoniere Giggino mise una X sotto al «Protocollo Italia-Cina» dove barattava il porto di Trieste con svariate cassette di arance di Sicilia. Ma non solo: in una piccola nota in calce, il furbo, lungimirante Giggino cedeva in franchising il Carnevale di Venezia in cambio del capodanno cinese che si tiene… a fine febbraio!
E volendo Mister Ping ce lo sposta pure a marzo, quando magari un po’ acciaccati, ma sicuramente fuori dal tunnel ci siamo.

In soffitta quindi pallosi spelacchi di Natale e benvenute allegre lanterne rosse; addio a spaghetti con vongole vendute da gioiellieri, stupidi baccalà, stomachevoli insalate di rinforzo, stucchevoli struffoli e panettoni che si annozzano in canna! E via libera a fumanti ravioli a vapore, profumati involtini primavera, gustosi pipistrelli in umido, croccanti palle di cocker fritte, e per dessert pasticciaccio di diciannove covid, ah no! quelli ce li avevano già serviti come antipasto al capodanno cinese scorso…