Chi siamo stati, dove stiamo andando e cosa diventeremo. Dilemmi e vaticinii. Scritti o ancora da scrivere. Tutto in un nuovo format che parte giovedì 8 maggio su Raitre alle 22.50. Sei puntate con un titolo che rimanda spiritosamente a un sexy cult degli anni 70 Quel gran pezzo dell’Italia. Era già tutto scritto ma ci eravamo distratti, ispirato agli scritti e alle intuizioni di Edmondo Berselli, di cui ricorre il terzo anno dalla scomparsa. Attraverso il montaggio e l’utilizzo di materiali di Raiteche, canzoni, testi vuole raccontare l’Italia degli ultimi decenni. Ogni puntata si ispira a uno scritto di Berselli, la prima sotto il titolo Venerati maestri, e dedicata alla parabola di personaggi come: Roberto Benigni, Nanni Moretti, Franco Battiato.

Il progetto – condotto da Riccardo Bocca che lo ha coordinato insieme a Marzia Barbieri Berselli, Romano Frassa, Andrea Quartarone, per la regia di Barbara Silvello, ha come voce narrante fuori campo quella di Gioele Dix. «I curatori hanno fatto un lavoro certosino di montaggio, tantissime immagini dalle teche Rai costruendo un progetto attraverso tre linguaggi diversi. Nella puntata sulla sinistra c’è Ferrara, in quella su Berlusconi partecipa Fiorello. Io ho fatto il narratore dando voce agli scritti di Berselli, una scrittura lucidissima».

Giocato sul disincanto e l’ironia, chiude con un sesto appuntamento incentrato sui post italiani: «Eh quella forse più divertente: noi italiani siamo post sinistra, post politica, post tutto…». Gioele Dix dall’8 maggio è anche all’Ambra Jovinelli di Roma dove porta il suo nuovo spettacolo Nascosto dove c’è più luce: «È un esercizio di autoanalisi, uno spettacolo in cui immagino di restare incastrato in un sogno quando mi appare un angelo custode, che è in realtà una personificazione della mia coscienza…».