Decidere di licenziare 200 lavoratori e compromettere la Plasmon è, come dice la Cgil, uno «schiaffo non solo ai dipendenti e al sindacato, ma all’Italia, paese dove intere generazioni sono cresciute con gli omogeneizzati e i biscotti Plasmon».

La celebre azienda alimentare, la cui prima denominazione era «Sindacato italiano del Plasmon», fu fondata nel 1902 a Milano, dall’imprenditore Cesare Scotti. Quell’anno iniziava infatti l’importazione e la commercializzazione del «Plasmon» puro, ingrediente utilizzato per produrre e commercializzare i famosi biscotti, la pastina e il cacao.

Nel 1916 l’azienda modificò la propria denominazione in «Società del Plasmon». Nel 1932 nacquero la crema di riso e il semolino di grano. Nel frattempo veniva inaugurato il primo stabilimento di Milano, in Via Archimede 10. Iniziavano anche le prime vendite all’estero: primi ad acquistare brasiliani ed egiziani. Nel 1936 la guerra d’Africa causò il blocco delle importazioni del Plasmon dalla Germania e dall’Inghilterra, e si passò quindi alla produzione italiana di Plasmon puro.

Trascorsa la seconda guerra mondiale, durante la quale fu distrutto anche lo stabilimento di via Archimede, la produzione di biscotti riprese a pieno ritmo. Nel 1948 venne creata la prima linea automatica per la produzione dei biscotti: una squadra di 7 donne riusciva a produrre ben 5.500 scatole da 180 grammi al giorno.

Nel 1953 iniziò la costruzione della nuova sede di via Cadolini e nel 1956 la Plasmon si trasferiva nel nuovo stabilimento. Negli anni Sessanta, in pieno boom economico, l’azienda si espandeva sperimentando la produzione di omogeneizzati e prodotti specifici per l’infanzia.

Nel 1963 Plasmon è stata acquisita dal gruppo Heinz, multinazionale americana leader del settore agroalimentare fondata nel 1869 da Henry John Heinz a Sharpsburg (Pennsylvania). La società produce ketchup, conserve di verdura, condimenti, piatti pronti, cibi per bambini e fino al 2012 impiegava circa 32 mila persone in tutto il mondo, con un giro d’affari di 10 miliardi di dollari.

Nel 1964 Plasmon lanciò la prima linea di prodotti senza glutine in Italia, nel 1969 venne inaugurato lo stabilimento di Latina (completamente ristrutturato nel 2012), dove si produceva latte in polvere per l’infanzia . Nel 1974 inizia la produzione di minestrine e riso per l’infanzia. Nel 1976 l’azienda è diventata una società per azioni e nel 1999 ha creato un sito web.

Un capitolo a parte merita l’iconografia che da sempre ha contraddistinto questo marchio, rappresentante del made in Italy non solo per la qualità dei prodotti , ma per la sua attenzione all’immagine. Attualmente le scatole di latta degli anni ’20 che contenevano i famosi biscotti sono molto ricercate dai collezionisti del genere.

Sono rimaste impresse nelle menti di molte generazioni anche i manifesti degli anni ’50, che hanno rappresentato nell’immaginario collettivo della rinascita italiana il bimbo sano e felice. Ma forse la pubblicità più ricordata venne trasmessa dalla televisione nel 1963: un giovane aitante, armato di martello e piccone, scolpiva il marchio su una colonna di marmo. Negli ultimi anni al celebre logo è stato aggiunto un jingle: tutti gli italiani, dagli anni Ottanta in poi, ricordano il motivetto associato ai biscotti della loro loro infanzia.