Mai così tanti casi: 970 positivi su 5500 tamponi. La pandemia ormai è fuori controllo. Il rapporto tamponi/contagiati sfiora quasi il 20% in Calabria. Il bollettino diramato dalla regione dipinge un quadro a tinte fosche. Alto anche il numero dei morti: 10 nell'ultima giornata. Una cifra che porta il totale delle vittime a 197 da inizio epidemia.

In Calabria ad oggi sono stati sottoposti a test 324.783 soggetti per un totale di tamponi eseguiti 331.792 (allo stesso soggetto possono essere effettuati più test). Le persone risultate positive al Coronavirus sono 12.006 (+936 rispetto a ieri), quelle negative 312.777. E mentre il virus dilaga, molto di più che in primavera, scoppia l’ennesima polemica sulle famigerate Asp provinciali.

Se quelle di Catanzaro e Reggio sono da tempo commissariate per infiltrazioni mafiose, tocca ora a quella Cosenza finire nell’occhio del ciclone. “L’azienda sanitaria provinciale di Cosenza cerca laboratori privati cui affidare al prezzo di 30 euro l’uno l’analisi dei tamponi molecolari per il Covid-19. La procedura è motivata dall’alto numero di richieste di tamponi nel territorio a fronte dell’impossibilità di smaltirle in tempi rapidi nei laboratori aziendali”.

Un tempo sarebbe passata inosservata. Ieri invece è bastata una nota ufficiale per scatenare un’ondata di indignazione. Duro il commento di Graziano Di Natale, eletto nella lista di Pippo Callipo, vicepresidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta. “C’è gente in casa da settimane che aspetta l’esito del tampone. Un laboratorio di analisi come quello dell’Ospedale di Cosenza – spiega Di Natale – con tanti ottimi professionisti, che non regge la grande mole di lavoro, e anziché potenziare la sanità pubblica si sceglie quella privata.

È di qualche ora l’indagine di mercato con la quale l’Asp di Cosenza ricerca laboratori di analisi privati accreditati per processare i tamponi. Anziché potenziare i nostri laboratori pubblici si sceglie il privato. Credo che dopo Cotticelli e Zuccatelli anche Bettelini (manager veronese, dal giugno scorso commissaria straordinaria dell’Asp di Cosenza –Ndr) debba andare via velocemente dalla Calabria”.

Intanto si preparano a scendere in piazza oggi a Roma i sindaci calabresi. Daranno vita a un sit-in statico davanti Montecitorio, promosso dall'Anci regionale. La mobilitazione è stata organizzata per suscitare l’attenzione del Governo sulla situazione della sanità nella regione, per individuare
interventi immediati per contrastare l’emergenza Covid-19 e per chiedere la fine del commissariamento.

I sindaci calabresi rivendicano il diritto di esprimersi ed essere ascoltati in merito alla conversione in legge del Decreto Calabria. Alla manifestazione degli amministratori parteciperanno anche parlamentari eletti nella regione che nelle ultime ore hanno dato la loro adesione. E non si arrestano i drive-in di protesta quotidiana.

Alle manifestazioni motorizzate dei giorni scorsi sotto la cittadella della regione e per le strade di Cosenza, si sono uniti il sit-in di Paola, davanti all’ospedale in cui sono disponibili da mesi quattro posti in terapia intensiva ma non sono mai entrati un funzione, e le vibranti clacsonate a San Giovanni in Fiore per difendere il Pronto Soccorso a rischio chiusura di un ospedale già pesantemente depauperato negli ultimi anni. A causa dei tagli imposti dalla gestione commissariale.