Da oggi a giovedì quasi 2,5 milioni di dipendenti pubblici sono chiamati ad eleggere i loro rappresentanti sindacali nei 4 comparti: Funzioni centrali, Enti locali, Sanità pubblica e Conoscenza (scuola ed enti ricerca). Gli Rsu days arrivano a tre anni di distanza dall’ultima tornata – la partecipazione fu del 90% – e a pochi mesi dal rinnovo – atteso 9 anni – dei contratti pubblici con l’aumento medio di 85 euro. I nuovi eletti tratteranno la contrattazione di secondo livello, più importante coi nuovi contratti.
Grande attenzione da parte dei sindacati confederali e autonomi. Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso in un video invita al voto «eleggendo lavoratori che garantiranno l’attuazione dei nuovi contratti, rivendicando diritti e dignità, lungo l’impegno della Cgil in questi anni». Un impegno segnato dalla cancellazione della legge Brunetta, dello sblocco del turn over e del superamento del precariato che la Funzione Pubblica Cgil ha sintetizzato dietro lo slogan: «Ci siamo! Siamo Valore Pubblico». Per la Cisl Annamaria Furlan si dice pronta al cambiamento: «Dobbiamo voltare rispetto all’invasività della politica che ha coperto sprechi, episodi di corruzione e casi davvero eclatanti di assenteismo». Carmelo Barbagallo per la Uil parla «di uno dei momenti più alti di democrazia nei luoghi di lavoro che premierà l’impegno, la caparbietà e la voglia di fare sindacato della Uil». L’Usb invece dichiara guerra «alle burocrazie sindacali di CgilCislUil».